Triestina nel caos, interviene la politica. Sindaco e presidente di Regione: "Vendete il club"

Il momento sportivo della Triestina ha raggiunto il cosiddetto fondo, che sembrava essere evitato dopo l'accettazione della domanda di iscrizione al prossimo campionato di Serie C, che vede comunque un gap di sette punti da colmare, penalizzazione dovuta proprio alla situazione economica. Ma al netto della penalità, 48 ore fa, il nuovo problema: non sono arrivati, entro la data stabilita (la mezzanotte del 1° luglio), i soldi necessari al pagamento degli stipendi e dei contributi relativi al mese di maggio, per una cifra intorno ai 1,4 milioni di euro.
La proprietà, per altro, non sembra neppure intenzionata a porre rimedio alla situazione, che porterà al blocco del mercato estivo visto che la società presenta un disavanzo di 4,3 milioni di euro al 31 marzo che viola l’indice di liquidità e altri parametri federali, ma non solo. Ci saranno altri punti di penalità, circa 6, per un -13 totale. Ecco quindi che mister Giorgio Gorgone sembra aver fatto un passo indietro, e anche il Ds Daniele Delli Carri sembra intenzionato a rassegnare le proprie dimissioni.
La politica, di fronte a una situazione che vede come unica via di salvezza l'eventuale intervento di un curatore fallimentare che gestisca la liquidazione e trovi un compratore disposto a ripartire dalla Serie D, è intervenuta, e anche in toni piuttosto duri. Come si legge su trivenetogoal.it, queste le parole del presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga: "Chiarezza subito oppure si venda la società”.
Fa eco anche il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza: “L’unica soluzione è la cessione societaria. Vendete il club!”.
