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Marino: "Non era la vera Udinese. Costretti a far giocare anche chi doveva stare in quarantena"

Marino: "Non era la vera Udinese. Costretti a far giocare anche chi doveva stare in quarantena"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
domenica 9 gennaio 2022, 18:49Serie A
di Alessandro Di Nardo

Nel post-partita di Udinese-Atalanta il dirigente dei friulani Pierpaolo Marino ha sbottato con toni piuttosto duri nei confronti della Lega Calcio per la decisione di far giocare la gara nonostante l'ingente numero di positivi nel gruppo squadra dei bianconeri. Ecco quanto detto a Skysport: "Questa partita non ha senso, come si fa a commentarla? Questa partita è un martirio, cos'hanno da commentare? Siamo stati costretti a radunarci stamani come un torneo da bar. Alcuni non si allenavano da settimane, in panchina avevamo tanti primavera anche loro fermi da tanto. Perché questo accanimento per farci giocare? Questo è incomprensibile. Si dice che si vuole salvare lo spettacolo, ma che spettacolo c'è stato oggi? L'Udinese prima di questa partita aveva vinto 4-0 a Cagliari e questa non era la stessa squadra. Abbiamo giocato con giocatori che sarebbero dovuti stare in quarantena e vedremo le conseguenze ora. La peculiarità del disastro che hanno fatto con l'Udinese è sotto gli occhi di tutti. Oggi che si è voluto fare? Avete visto una partita in cui c'era l'Udinese? No, è stata una partita di martiri. Il nostro allenatore è stato bravo a non schierare i Primavera".

Con chi ce l'ho? "La Lega ci ha detto che i nostri giocatori in quarantena dovevano giocare, perché probabilmente in caso contrario non avremo raggiunto il numero dei giocatori. Poi c'è stato detto che Pereyra, giocatore che si è operato poco fa, era arruolabile. Avremo dovuto farlo giocare con la spalla operata?"

Chi ha deciso quindi di giocare?
"Non frequento la Lega da tanti anni, so che una cosa del genere non mi è mai capitata in tutti gli anni di esperienza. Il risultato che rimarrà negli annali dell'Udinese sarà ricordato come un'onta e questo non ci sta per quanto fatto. In realtà ripeto, la società e la squadra oggi sono stati sportivamente martiri".

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