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Riccardi: "Ho sbagliato a pensare che ci fosse solo la Roma. Ad un certo punto ho mollato"

Riccardi: "Ho sbagliato a pensare che ci fosse solo la Roma. Ad un certo punto ho mollato"TUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
sabato 16 dicembre 2023, 15:23Serie A
di Simone Lorini

Alessio Riccardi, ripartito dal Latina, ha parlato della stagione 2017/2018 che ha vissuto con la maglia della Roma, nel corso di una lunga intervista concessa a Cronache di Spogliatoio: "Quella Roma era veramente forte. De Rossi, Dzeko, Kolarov… erano fenomenali. Non sbagliavano mai, erano campioni fortissimi. Sono cresciuto con Totti, era lui il mio idolo. Mi è dispiaciuto non essere allo stadio il giorno del suo ritiro: eravamo in trasferta, così l’ho seguito dal cellulare. Penso sia stata una giornata indimenticabile. Ho ancora i brividi".

Il debutto in Coppa Italia contro la Virtus Entella: "Mi ricordo tutto benissimo: durante il giorno i compagni mi avevano detto: ‘Oh guarda che stasera entri, eh!’. E quindi io già dalla mattina avevo l’ansia. Quando poi il mister mi ha chiamato, ho pensato: ‘Mamma mia, sto entrando all’Olimpico’. Poi basta: come sono entrato in campo, ho pensato solo alla partita".

Il prestito al Pescara: "L’ho vissuta proprio come una sconfitta personale. Il mio sogno era sempre stato quello di giocare per la Roma. Arrivi lì, vedi che quando sei più piccolo ci sei e ti portano quasi in braccio… e poi svanisce tutto. Improvvisamente. L’anno al Pescara l’ho vissuto malissimo. Passavo il tempo a dirmi: ‘Cosa ho sbagliato? Ero assalito dai dubbi’. Dopo quella stagione, sono stato praticamente un anno fermo. È stato un anno veramente difficile. Ti dico la verità: ero arrivato al punto in cui volevo smettere. Non mi divertivo più ad andare al campo per allenarmi e giocare. Solo grazie ad una persona, che mi è stata accanto, non ho smesso".

La delusione dell'addio alla Roma: "Non sono un ragazzo che porta rancore. Tanto quando fai bene, torna tutto. Ora, giorno per giorno, lavoro per me. Avrei solo dovuto continuare a giocare come so fare. E invece faccio mea culpa: c’è stato un momento in cui ho mollato veramente. Avrei dovuto prendere la loro scelta come una spinta in più per farli ricredere, ma in quel periodo non riuscivo ad accettarlo. Ho sbagliato a pensare che ci fosse solo la Roma per me. Ma c’è chi mi ha fatto capire che sono nato per giocare a calcio. Mi sono detto: ‘Ok, ora lì non è possibile, ma devo rimettermi in gioco’. Il mio sogno? Giocare in Serie A. Non devo smettere di crederci, ma ora penso a portare il Latina il più lontano possibile

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