Addio Brescia, oggi l’esclusione della Federcalcio. E Cellino licenzia i dipendenti

Oggi è un giorno triste non solo nella storia del Brescia, ma più in generale in quella del calcio italiano. Vedere un club di questo calibro, con 114 anni alle spalle, venire escluso dal professionismo fa veramente male. Un epilogo drammatico, che purtroppo nelle ultime settimane ha addirittura assunto delle tinte grottesche. Ad ogni modo la frustrazione prima e il silenzio poi dei tifosi appare straziante visto dall’esterno, nell’attesa di un verdetto diventato ormai inevitabile.
Come riportato da Bresciaoggi, nelle prossime ore la Federcalcio decreterà l’esclusione delle Rondinelle dal calcio professionistico, aprendo una voragine che probabilmente non verrà mai più ricolmata. In tutto questo si sono inseguiti nei giorni scorsi sia il tema stadio che quello inerente al licenziamento degli ultimi dipendenti.
Andando con ordine, Celino non ha pagato l’intera cifra di 218mila euro entro la fine del 28 Giugno, perdendo così la concessione per lo stadio Rigamonti. Al momento della riconsegna delle chiavi però nessuno si è presentato al Comune, portando così all’umiliante cambio della serratura.
Per quanto concerne i licenziamenti invece, nelle scorse ore il patron ha spedito tramite pec la lettera di fine rapporto lavorativo con i restanti tredici dipendenti ancora all’interno del club. Una fotografia a dir poco desolante.
