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Il Lautaro del Picerno. Murano re della C: "Niente limiti, ma conta la squadra"

ESCLUSIVA TMW - Il Lautaro del Picerno. Murano re della C: "Niente limiti, ma conta la squadra"
venerdì 17 novembre 2023, 12:19Serie C
di Claudia Marrone

"Non ho controllato le statistiche, me le ricordano sempre i miei compagni prendendomi in giro, perché dicono che sono come Lautaro... e nascono sempre sfottò! (ride, ndr)": nell'intervista rilasciata in esclusiva a TuttoMercatoWeb.com, esordisce così l'attaccante del Picerno Jacopo Murano, capocannoniere non solo del Girone C di Serie C ma di tutta l'intera categoria, e tra i primi miglior marcatori dei campionati professionistici italiano, visto che meglio di lui ha fatto solo Lautaro Martinez dell'Inter. A onor del vero, il numero di gol è il medesimo, 12, ma il bomber del Picerno ha all'attivo una gara in più, che lo porta a un gol ogni 87' contro gli 82' dell'argentino.

Murano ha poi proseguito: "Ovviamente è tutto rapportato alla vittoria di squadra, ma è chiaro che vorrei continuare su questa scia, perché per un attaccante il gol è la miglior medicina. Io arrivavo da un momento non particolarmente felice, e avevo tanta voglia di rifarmi: non mi pongo limiti, non mi sono dato numeri precisi da raggiungere, vivo giorno per giorno, con entusiasmo".

Vi sta sorridendo anche la classifica: soli cinque punti dalla vetta...
"Abbiamo forse centrato qualche pareggio di troppo, ma nel calcio tutto si riequilibra, e ora stiamo raccogliendo quello che a inizio avevamo forse lasciato per strada".

Lo scorso anno per pochi punti è sfuggito il terzo posto: l'idea è quella di replicarsi?
"Come primo obiettivo, la società ci ha chiesto la salvezza, ma sono certo che ci potremmo togliere delle soddisfazioni, perché siamo una squadra tosta, veloce, giochiamo bene e siamo fastidiosi per chiunque. Il club sta portando avanti un bel progetto, sono certo che i presupposti per fare in un determinato modo ci sono".

Il fatto che manchi un Catanzaro di turno, la squadra ammazza campionato, quanto può facilitare il compito delle altre formazioni?
"Sicuramente quest'anno il campionato è più avvincente, la classifica è molto corta e quindi tutto rimane ancora aperto, niente esclude che alla fine possa possa spuntarla un'outsider. Ci sono società che hanno investito molto e hanno ambizioni, ma anche noi abbiamo le nostre, e intanto dobbiamo pensare a chiudere il girone di andata nel migliore dei modi, senza pressioni. Ma chiaramente alzando di volta in volta l'asticella, come ha fatto la società".

Perché la scelta di Picerno, in estate?
"Del Picerno tutti mi avevano parlato bene, conosco diversi ragazzi che giocavano qui, e devo dire che ho riscontrato con i fatti quanto mi avevano detto gli amici. Anzi, penso che troppo spesso Picerno sia sottovalutata. A ogni modo, sentendo varie voci, per me è stato semplice accettare, e sono felice della stessa scelta".

Parli di club dall'esterno sottovalutato, come spesso accade a chi non ha il grosso nome. Come ti spieghi questo distorto pensiero tutto italiano?
"È chiaro che da formazioni con blasone, conquistato nel corso della storia, ti aspetti sempre tanto, ma ci sono club come a esempio la Feralpisalò che fanno capire quanto i tempi siano cambiati, perché non conta solo avere il nome, serve avere un progetto e un certo modo di svilupparlo. Il progetto è ormai la parte fondamentale del calcio, così come conta molto anche lo spogliatoio, spesso serve più l'uomo del calciatore, i dettagli fanno la differenza. Questo conta".

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