Sforzini: "Felice di rivedere entusiasmo ad Ascoli. Ma attenzione all'Arezzo"

Una stagione, quella passata, che lo ha visto - dopo una lunga carriera di spessore sui campi di calcio - dietro la scrivania, nella veste di Ds dell'Ascoli, per una 'prima assoluta' di quella che è la nuova vita: Ferdinando Sforzini è infatti un Direttore Sportivo, e archiviata l'esperienza in bianconero è ora in attesa di una nuova chiamata, con l'occhio sempre vigile su quello che è il mondo calcistico. Proprio l'ex attaccante, si è raccontato in esclusiva ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com, con una nota ovviamente al suo recente passato: "Divenire il Direttore Sportivo dell'Ascoli come prima esperienza è stato molto formativo, peccato non aver avuto quest'anno la possibilità di partire dall'inizio per costruire la squadra, mi sarebbe piaciuto provare a iniziare un lavoro personale proprio da principio. Ma con il cambio di proprietà era normale un cambiamento di asset societario".
Inizia effettivamente un nuovo ciclo per la formazione bianconera. Che Ascoli sta vedendo nascere dopo una stagione difficile?
"Sicuramente si è creato un grandissimo entusiasmo, lo dimostrano gli oltre 6mila abbonati, e quella che sta nascendo è per me una buona squadra alla quale sono stati apposti gli innesti giusti, affidati a un allenatore molto preparato. Potrebbero essere la sorpresa di questa stagione, anche partendo a fari spenti: il pubblico, poi, potrebbe essere per loro un'arma in più. E di questo sono davvero contento, è bello rivedere un entusiasmo importante ad Ascoli, una piazza veramente straordinaria: spero tutto volga al meglio".
Il Girone B, però, non sembra essere dei più semplici. L'Arezzo sta già facendo la voce grossa...
"Si, dopo aver fatto bene anche nella passata stagione, l'Arezzo si sta ripetendo, almeno sul mercato: innesti come Iaccarino, Cianci, Meli, uniti a una rosa già rodata, sono la dimostrazione che il club vuole provare a fare qualcosa di importante. Credo sia la squadra a ora un gradino sopra le alte, ma attenzione poi al Perugia, che deve riscattare la stagione scorsa, Campobasso, Ravenna, Vis Pesaro e lo stesso Ascoli, oltre poi alla Juventus Next Gen, che torna in questo raggruppamento: l'Arezzo, come detto, stacca un po', per il resto regna grande equilibrio".
Nel Girone A, invece, il Vicenza deve vincere il campionato. Deve, quasi un imperativo: è d'accordo?
"Sì, deve essere l'anno del Vicenza, per gli investimenti fatti della proprietà, e a seguito di annate straordinarie dove però non si è mai riusciti, per così dire, ad arrivare a dama. L'avvento di mister Gallo, che ha dominato il Girone B con l'Entella lo scorso anno, e innesti come Vitale e Tribuzzi, uniti a giocatori di livello, lasciano presagire il meglio, ma attenzione all'Union Brescia. L'Inter U23 potrebbe essere la rivelazione".
L'obbligo del Vicenza sembra averlo poi la Salernitana nel Girone C.
"Il C è quello più livellato verso l'alto, e non c'è solo la Salernitana come formazione di spessore. Penso a Crotone, Benevento, al Catania che con il Direttore Sportivo Ivano Pastore ha aggiunto qualità a un lavoro e un organico già eccellente: sono tutte formazioni abituate a campionati di vertice. Subito sotto, direi di attenzionare Audace Cerignola, Monopoli e Sorrento, con Cavese e Atalanta U23 che possono fare bene".
La Salernitana viene però da due retrocessioni di fila: quanto è difficile riprendersi dopo due annate drammatiche?
"Non è mai facile rialzarsi dopo un periodo così, ma stanno facendo un buon mercato, anche con un allenatore importante come Giuseppe Raffaele. Certo, giocare fino a fine novembre senza pubblico penalizzerà sicuramente la squadra, ma credo comunque che l'intenzione del club sia quella di provare a risalire subito".
La sua, di estate, come è invece stata?
"Ho fatto qualche colloquio, ma non si è trovata l'intesa, quindi continuo a seguire gare e girare stadi come prevede il nostro mestiere: rimarrò aggiornato e aspetterò la giusta chiamata, cercando poi di sfruttarla quando ne avrò la possibilità".
