Il Barça pensa al ritorno di Messi, il candidato alla presidenza: "Genererebbe oltre 200 milioni"
Nel Barcellona sono trascorsi recentemente quattro anni dall’addio di Lionel Messi, una separazione che continua a pesare nell’immaginario del club culé e dei suoi tifosi. Il ritorno dell’argentino per una partita d’addio resta un capitolo ancora aperto, mentre il suo nome torna ciclicamente al centro del dibattito blaugrana. In queste ore, a riaccendere la discussione è stato Marc Ciria, uno dei candidati alla presidenza del Barça, che ha chiamato in causa Messi non solo sul piano emotivo, ma soprattutto su quello strategico e strutturale.
Intervenendo ai microfoni di Cadena SER, Ciria ha chiarito come il suo progetto non si limiti a celebrazioni simboliche. "Non è un piano di omaggi o di statue, è un piano strategico per un socio strategico", ha spiegato. Secondo il dirigente, Messi resta ancora oggi lo sportivo più considerato al mondo anche al di fuori di Barcellona, e il suo desiderio di "tornare a casa" rappresenterebbe un’opportunità concreta. Un ritorno che andrebbe inserito in un disegno più ampio, capace di generare benefici reali anche per il club.
Per Ciria, infatti, Messi sarebbe una figura "indispensabile" in senso strutturale per il futuro del Barcellona. L’accordo con il campione dell’Inter Miami potrebbe garantire un incremento di ricavi decisivo, utile a preservare il modello di proprietà del club in mano ai soci. "Se vogliamo che il Barça mantenga la sua identità, un accordo con Messi è quasi vitale", ha concluso, sottolineando come il legame con Leo possa ancora incidere profondamente sul destino economico e istituzionale della società. L'impatto, a detta di Ciria, sarebbe "da oltre 200 milioni di euro".











