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Un Toro senza corna non fa paura. Vagnati e Cairo ma che dichiarazioni sono? De Laurentiis ritrovi il rapporto con i tifosi e ringrazi Gravina. Milan, avanti tutta. Fiorentina di gran classe. Commisso, Barone e Pradè la nuova triade dei sogni viola

Un Toro senza corna non fa paura. Vagnati e Cairo ma che dichiarazioni sono? De Laurentiis ritrovi il rapporto con i tifosi e ringrazi Gravina. Milan, avanti tutta. Fiorentina di gran classe. Commisso, Barone e Pradè la nuova triade dei sogni violaTUTTO mercato WEB
lunedì 1 agosto 2022, 08:00Editoriale
di Michele Criscitiello
Direttore di Sportitalia e Tuttomercatoweb

Giornali che non riportano la notizia, altri che vanno di trafiletto oppure sgonfiano la notizia. Se fosse accaduto al Milan e a Berlusconi fine anni ’90 saremmo già finiti in Parlamento. Conflitto di interessi, il Cavaliere indagato. Minimo. Quello che è successo a Torino non si può sgonfiare dopo 5 giorni. Alt, non siamo i finti perbenismi che dicono che queste cose non possano accadere. Nel calcio e nella vita. Anche peggio. Bravo Vagnati a scagliarsi contro Juric che da leone della panchina sembrava un cigno bagnato. Vagnati non ha nulla da vergognarsi. Ne poteva uscire come un direttore con le “….”. Poteva diventare il nuovo idolo della piazza. In un Toro che ha perso anche le corna, le corna le metteva il Direttore. Invece ha fatto un disastro. Il peggio l’ha dato dopo, dove ha dimostrato che in comunicazione non è poi così forte. A Torino hanno infangato la dignità dei tifosi granata. “Agli occhi di quel testa di caxxx” non può passare in cavalleria e mettiamo la testa sotto la sabbia. Vagnati deve rispondere a questa domanda: “Con chi ce l’avevi, Davide”? Devi Rispondere. Senza prese in giro e interviste a piacimento dove fai conferenze stampa. Non prenderci per scemi che dopo due ore ci racconti che con Juric è tutto ok e vi abbracciate e baciate. Juric non ti può vedere e ti reputa non all’altezza del ruolo, i tifosi anche. Tu reputi Juric un rompi…. e la frase testa di xxx se rivolta al tuo Presidente devi avere il coraggio di un Toro e andartene o di ammettere che ce l’avevi con Cairo. La sceneggiata è l’ultimo dei problemi. Anzi. Se avessi detto le cose come stanno ti avremmo fatto gli applausi in diretta. Juric è stufo di questo Torino. Se ne vuole andare ma non lascia a Cairo due milioni. Cairo vorrebbe farla finita con Juric ma non paga 2 milioni un allenatore per fargli vedere la serie A dal divano di casa. Dove, però, ci sorprende Cairo è sulla comunicazione. Il grande capo di Rcs non può consentire che tutto il Mondo calcistico e dell’editoria sappia che il suo Direttore lo considera una “tesa di caxxx”. Se era riferito a lui, ufficialmente, mai lo sapremo perché mai è stato smentito. Un Presidente non può scendere a compromessi con i dipendenti. Un Presidente come Cairo non può rilasciare interviste come quella di Vagnati. Cairo doveva mandare a casa il dipendente che ha quella considerazione di lui.

Doveva agire da Presidente. Doveva agire da Presidente di RCS. Doveva consentire alla Gazzetta di fare una pagina intera e non un trafiletto in basso a destra. Non siamo nessuno per giudicare e abbiamo fatto piazzate anche peggiori di Vagnati ma rinnegare i tuoi gesti vuol significare prendere in giro i tifosi. I tuoi tifosi. Con quelle parole, Cairo e Vagnati, hanno confermato l’opinione pubblica.
Problemi di comunicazione li ha anche De Laurentiis a Napoli. Premessa: Aurelio avrà il merito a vita di aver preso il Napoli in C e riportato tra le grandi d’Italia. Film finito. Non porterà mai lo scudetto sotto il Vesuvio? Peccato ma ci può stare. Fa bene a non indebitarsi per seguire gli umori della piazza. De Laurentiis si perde sulle cretinate. Ed è lì che rovina il rapporto con i tifosi del Napoli. Se per un’amichevole inutile chiedi 30 euro per entrare al campetto o chiedi 10 euro per mostrarla in tv o sui social e guadagni al massimo 16 mila o 20 mila euro, significa che vuoi sfidare la gente e non portarla dalla tua. Queste cose sono inutili. Dovrebbe avvicinarsi ai tifosi che non chiedono di fare debiti o di vincere per forza lo scudetto ma serve una comunicazione diversa e scelte più popolari su cose piccole per un grande club come il Napoli. Intanto si trova a ringraziare Gravina perché quella della Federazione è l’ennesima brutta figura in pochi mesi che fa Via Allegri. Neanche un anno dopo aver quasi mandato la Salernitana in eccellenza e tolta dalle mani di Lotito con le casse piene, per il discorso della doppia proprietà, anche per questioni di buon senso, non puoi cambiare la normativa per due club diversi e un Presidente che ti è più simpatico dell’altro. La legge non è uguale per tutti e questo lo abbiamo sempre saputo ma farla così oggettiva neanche ce lo aspettavamo. Sembra che questa partita non sia ancora finita e ci sia lo strascico legale che proseguirà fuori dal campo di calcio.
Maldini e Massara hanno messo la quinta. Il mercato del Milan non finisce qui ma sicuramente ha subito una bella svolta. Adesso un centrocampista forte per sostituire Kessie e volendo un difensore che si aggiunga ai già presenti (forti). Con Adli il Milan può cambiare diverse cose nei 4 avanti, anche perché il calciatore ha fatto vedere grandi qualità e sotto la punta potrebbe ritagliarsi uno spazio importante. Se il Milan non perde quella voglia, fame e cattiveria mostrata l’anno scorso potrà continuare il capolavoro che ci ha fatto vedere fino a maggio.
In chiusura complimenti alla Fiorentina. Società che lavora con la schiena dritta contro tutto e tutti. Nonostante i tanti attacchi mediatici perché, come abbiamo capito, gente come Commisso e Barone che per fare soldi hanno fatto la guerra in America non temono certamente giornalisti da 1.200 euro al mese che provano a gettare fango su un progetto bello come quello viola. La Fiorentina quest’anno sta facendo grandi cose. Dopo il rinnovo di Italiano si è mossa benissimo sul mercato. Pradè e Barone stanno lavorando benissimo e Commisso deve continuare su questa strada, fregandosene delle infiltrazioni esterne. Di questo passo la Fiorentina arriverà ai livelli di Napoli e Roma. Se Firenze capirà la bontà del progetto, e sembra l’abbia capito, la Viola ha il futuro già scritto.

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