Milan a "Picco". Troppo brutto per essere vero, segnali d'allarme alle porte delle sfide decisive

Un Milan troppo brutto per essere vero. La serata di La Spezia è totalmente nera, non c'è nulla da salvare: la prima della classe non solo perde 2-0, ma non riesce praticamente a giocare. Schiacciata sin dall'inizio dal pressing asfissiante avversario. La neopromossa sembra la squadra di Pioli, chiusa in difesa con qualche sporadico contropiede che comunque non ha mai portato a trovare lo specchio della porta. Non si salva nessuno se non Donnarumma, che nel primo tempo ha il merito di tenere in vita il Milan. Male la difesa, Calabria si gioca il jolly della squalifica e lascia un Dalot che non attacca e commette qualche ingenuità in difesa. Théo non riesce a spingere, Bennacer è costretto sempre a impostare quasi dalla propria area, Ibra non la vede mai, Leao si perde in infiniti dribbling e nemmeno Calhanoglu riesce a trovare la giocata illuminante. In una serata dove la Juventus ha perso a Napoli era vitale approfittarne con un turno sulla carta agevole.
Sulla carta, appunto, perché il campo ha detto tutt'altro. Stefano Pioli deve raccogliere le idee e pensare già allo Stella Rossa, prima del derby. Stasera sapremo se il Milan vi arriverà da prima della classe o da inseguitrice. La partita di Belgrado invece ci dirà se contro i liguri è stato solo un incidente di percorso o qualcosa di più: due dati in chiusura per rendere l'idea della serata del "Picco": zero tiri nello specchio della porta, non accadeva da un Udinese-Milan prima giornata del campionato 2019/20: fu la gara d'esordio di Marco Giampaolo e anche il segnale di quella che sarebbe stata una prima parte di stagione da incubo. L'altro dato riguarda il rendimento esterno: il Milan fin qui aveva vinto otto partite e pareggiato una in nove incontri totali. Segnando sempre almeno due reti. L'ultimo ko esterno fu nel derby dello scorso 9 febbraio, l'ultima volta senza reti nel famigerato 0-5 con l'Atalanta del 22 dicembre 2019.
