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La Fiorentina sta pagando un mercato di sostituzioni. Molte delle quali (per ora) riuscite male

La Fiorentina sta pagando un mercato di sostituzioni. Molte delle quali (per ora) riuscite maleTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca 2022
venerdì 16 settembre 2022, 13:29Il corsivo
di Raimondo De Magistris

La Fiorentina ieri sera ha vissuto la notte più complicato da quando Vincenzo Italiano s'è insediato sulla panchina gigliata. Nonostante un inizio di campionato complicato, fatto di sei punti in altrettante partite (lo scorso anno erano 12), è l'Europa che oggi sta mostrando le più preoccupanti crepe di una squadra che questa estate è stato promossa troppo in fretta. Perché i voti del 2 settembre, nel bene e nel male, lasciano il tempo che trovano. Vengono presto zittiti dalle tre partite a settimana che restituiscono in maniera fedele ciò che hai fatto.

E nel caso della Fiorentina, ciò che è stato fatto e pensato questa estate ha completamente trascurato il fatto che, quest'anno, la viola avrebbe giocato ogni tre giorni. E' stato un mercato fatto unicamente di sostituzioni ed è stato fatto in una stagione che vede i viola in campo per 23 volte in 91 giorni. Dal 14 agosto al 13 novembre, di media un impegno ogni quattro giorni. Un anno fa, nello stesso lasso di tempo, furono disputate 13 gare.

Dieci partite in più in tre mesi. Eppure, conti alla mano, la rosa della Fiorentina non ne è uscita con più alternative dall'estate appena andata in archivio. Gollini al posto di Dragowski, Dodò al posto di Odriozola, Mandragora al posto di Torreira, Barak al posto dell'infortunato Castrovilli. Soprattutto, Jovic al posto di Piatek e lo scorso gennaio Arthur Cabral al posto di Dusan Vlahovic. Poi la promozione di Ranieri per sostituire Nastasic e il ritorno di Koaumé che ha preso il posto in lista del deludente Kokorin.
Quantitativamente, la Fiorentina è la stessa squadra di un anno fa. Qualitativamente, ancora troppo preso per dare giudizi definitivi. Ma segnali preoccupanti ce ne sono, a partire dalle scelte sugli attaccanti. Poi certo c'è anche tutto il resto: gli infortuni, gli errori di Italiano, la sfortuna. Ma tutto viene dopo a un'estate che non ha fornito più scelte.

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