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Ag. Ranieri: "Si è ritagliato spazio a Firenze. Chissà che presto non possa giocare in Nazionale"

Ag. Ranieri: "Si è ritagliato spazio a Firenze. Chissà che presto non possa giocare in Nazionale"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca 2023 @fdlcom
mercoledì 15 novembre 2023, 11:53Serie A
di Luca Esposito

Intervistato da TuttoSalernitana, Mario Giuffredi – agente tra gli altri di Kastanos – ha fatto il punto della situazione rispetto allo scarso impiego del suo assistito da parte del tecnico Filippo Inzaghi. L’allenatore, soprattutto nell’ultima partita, ha tenuto in panchina diversi calciatori titolarissimi nella precedente gestione tecnica. Ecco uno stralcio delle sue dichiarazioni:

Kastanos sta trovando poco spazio con Inzaghi, come mai?
“Parto da una premessa. La Salernitana era in difficoltà già con Paulo Sousa, è stata presa una piega bruttissima e per Inzaghi non è assolutamente un compito semplice. Ciò detto, credo che il mister sia prevenuto nei confronti di Kastanos. Col Cagliari fu titolare, non fece una grande partita ma una gara da 6, e poi non ha più visto il campo. Già prima di iniziare aveva questa idea di non puntare sul calciatore. Personalmente ho constatato che Grigoris, con allenatori che non propongono gioco come Nicola o Inzaghi, trova poco spazio. Con Sousa la cosa era diversa, l’allenatore preferiva schierare gente di qualità per attuare un calcio propositivo”.

Kastanos, in coppia con Candreva, ha contribuito alla salvezza della Salernitana. Stiamo parlando di un patrimonio della società…
“Ogni allenatore pensa di avere ragione e verità in tasca. La verità è che Kastanos, da quando è a Salerno, è stato determinante per la salvezza sia con Nicola-Sabatini sia l’anno scorso. Se Inzaghi è prevenuto e vuole escludere un atleta determinante da 18 mesi ok, lo accettiamo. Ma non lo condividiamo. Vedremo se le sue scelte porteranno benefici alla Salernitana”.

Si parla tanto del mercato di gennaio, ma quanto conterà chiudere bene il girone d’andata? Non è mica facile portare gente in una squadra ultima e con un certo distacco dalla quartultima…
“Quando la Salernitana è stata presa da Sabatini ed era ultima con tanti punti di distacco fui io a portare il primo giocatore a Salerno. Ho avuto il coraggio di portare un calciatore in una situazione disperata. E’ ovvio che a gennaio bisognerà investire tanti soldi. Aggiungo: oltre alla bravura del direttore e al budget occorre un allenatore di un certo appeal, che spinga un atleta ad accettare la Salernitana in una situazione complicatissima. Un conto è Inzaghi giocatore, un conto è Inzaghi allenatore. Sabatini un anno e mezzo fa dimostrò di saperci fare. Chi avrà da scegliere non so se verrà a Salerno, 12 mesi fa il Verona viveva la stessa situazione e quasi nessuno accettò la sfida”.

Passare da Sabatini a De Sanctis rende il compito più arduo?
“Tutti coloro che operano fanno ottime cose e ne sbagliano altre. Solo chi non lavora non sbaglia mai. Per poter incidere è necessario avere a disposizione un allenatore che ha appeal su un giocatore e un budget di un certo tipo. Da solo il direttore sportivo, che reputo capace e valido, non può fare granché. Sono tante le componenti che devono incastrarsi quando si deve chiudere una trattativa. Le colpe di De Sanctis? Non c’è dubbio, quando ci sono del genere è ovvio che le responsabilità vadano suddivise. Ma prendersela solo col direttore sportivo o pensare che abbia sbagliato solo lui non è giusto. Ha le sue qualità, a mio avviso sa fare questo mestiere e sono convinto che a gennaio si muoverà nel modo migliore”.

Si spiega come sia possibile che un presidente passi in 12 mesi da super offerte per Pinamonti e sogno Europa League e Cavani all’algoritmo, un budget ridotto e autofinanziamento?
“Questo non so dirlo. Bisogna viverle dall’interno le dinamiche per avere le idee più chiare ed esprimere un giudizio. Io posso solo confermare che i miei rapporti con la Salernitana e con i suoi rappresentanti sono buoni e che Iervolino nel corso del tempo ha fatto tanti investimenti portando due volte la squadra alla salvezza. Ora la situazione è difficilissima, a gennaio dipenderà molto dagli investimenti e, ripeto, dall’appeal dell’allenatore”.

I tifosi rimpiangono Luca Ranieri, chi fu a non volere il suo ritorno?
“Il fatto che sia rimasto a Firenze è la mia fortuna. Ma non perché non sia andato alla Salernitana, chiariamoci subito. Alla fine però si è ritagliato il suo spazio diventando titolare della Fiorentina, chissà che presto non possa giocare in Nazionale. Ha qualità importanti, nelle quali la Salernitana ha creduto tantissimo quando chiudemmo la trattativa nel 2021. Poi le cose sono andate diversamente, ma fa parte del passato. Ognuno fa la proprie scelte”.

Kastanos via a gennaio se dovesse restare ancora fuori?
“Non entro assolutamente nel merito della questione, ribadisco che ho grande stima per il direttore sportivo e che ho recuperato il rapporto col presidente. L’allenatore fa le sue scelte, personalmente non le condivido. Se le cose continuassero così credo che sarebbe interesse anzitutto della Salernitana regolarsi di conseguenza a gennaio, pagherebbero un calciatore che non rientra nei piani dell’allenatore”.

C'è chi dice sia un problema di condizione fisica?
"Kastanos, con Inzaghi, ha giocato solo la partita contro il Cagliari e veniva da due gare in pochi giorni con la sua Nazionale. Ripeto: rispetto le scelte, ma non le condivido".

A fine partita, dopo il 2-2 col Sassuolo, il mister ha detto testualmente che "chi tira indietro la gamba non giocherà mai più". Il fatto che in panchina ci fossero le colonne della squadra, tra queste Kastanos, rischia di far passare un messaggio sbagliato?
"Credo alla buona fede dell'allenatore e sono certo che non si riferisse a lui, stiamo parlando di un calciatore che ha dimostrato grandissimo attaccamento alla maglia e che ha determinato la salvezza della Salernitana anche nella sua prima stagione. Ad ogni modo, quando ci sono frasi così nette, sarebbe opportuno essere più chiari evitando generalizzazioni".

Chiudiamo con la presentazione del suo libro, “La strada di un sogno”…
“Ho sposato questo progetto, lo presenteremo allo stadio Maradona e sarà una grande soddisfazione. Ripercorro le tappe della mia carriera raccontando anche esperienze umane, non solo professionali. Il libro è arricchito anche da un capitolo scritto dal capitano del Napoli Giovanni Di Lorenzo e poi dal giornalista Maurizio De Giovanni”.

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