Atalanta, quanto può pesare l'assenza di Gomez? Intanto il Papu si presenta con un super gol

Col senno di poi è sempre facile parlare. Ma soprattutto nel calcio non esistono i “se”, nonostante la presenza in tutti i discorsi pronunciati da addetti ai lavori e non. L’interrogativo sorge però spontaneo: come sarebbe andata a finire col Papu Gomez in campo? O ancor meglio, quanto può pesare l’assenza dell’argentino in partite come quella contro il Torino? Domande complicate e con tantissime risposte, anche se nel frattempo il folletto sudamericano già incanta Siviglia. Un gol bellissimo per presentarsi nel migliore dei modi ai suoi nuovi tifosi.
MANCA LO SPUNTO? - La rimonta di sabato pomeriggio col Torino pesa parecchio. Non solo per aver subito tre gol nel momento migliore, ma anche perché due punti in più avrebbero fatto comodo nella corsa alla qualificazione per la Champions League. Inoltre la vittoria avrebbe dato modo agli uomini di Gasperini di affrontare con maggiore serenità la sfida di mercoledì con il Napoli. Difficile prevedere il peso specifico dell’assenza del Papu, ma in un momento di difficoltà come quello del Gewiss Stadium serviva qualcuno in grado di prendere una palla bollente e addomesticarla. Non solo, era necessario addormentare il gioco con esperienza e qualità, tutte caratteristiche riconducibili all’argentino.
SUPER GOL - Intanto Alejandro Gomez si è presentato in Andalusia nel miglior modo possibile. All’87’ nel match interno contro il Getafe l’ex numero 10 nerazzurro (ora col 24 sulle spalle) ha preso palla sulla trequarti inventandosi una gran conclusione: tiro secco e prima rete in Spagna, seppur con deviazione. Inevitabile la riflessione nell’ambiente: un giocatore così può far comodo a tutti, indipendentemente dall’età. E dalle discussioni.
SEMIFINALE - Il calendario fitto a volte può essere un problema, ma vista la voglia di riscatto giocare mercoledì può essere un fattore positivo. Ora la testa è rivolta completamente alla semifinale: col Napoli sarà necessario vincere per poter conquistare la seconda finale in tre anni. Una partita fondamentale dopo un passo falso simile, anche per poter allontanare eventuali riflessioni sulla presenza o meno di un giocatore che, indipendentemente dall’epilogo, ha scritto la storia contemporanea del club nerazzurro.
