Bergomi: "Fiorentina, Pioli è l'uomo giusto. Dzeko è un giocatore intelligente"

Intervenuto in esclusiva ai nostri taccuini, Beppe Bergomi ha parlato della Fiorentina: "Nel calcio di oggi, purtroppo, si dà poco valore al percorso che una squadra o un allenatore fa, conta solo vincere ormai. Faccio questo ragionamento perché sono cambiate 8 panchine nelle prime 11. L'anno prima su 20 hanno cambiato in 13. Pioli per me è l'uomo giusto, lui arrivò secondo con il Milan e fu mandato via. Stefano è un allenatore moderno, è sempre pronto a cambiare le sue idee. In base al materiale che avrà a Firenze tirerà fuori il meglio. Pioli è una garanzia, è uno dei migliori allenatori italiani. A livello tattico come si metterà? Stefano quando ha provato la difesa 3 era per esigenza rispetto all'avversario. Ha sempre giocato con la difesa a 4. La Fiorentina da avere tanti esterni, ora non ne ha più, quindi vediamo. I viola giocano 3-5-2 però ha uno stile di gioco diverso.
Dzeko? Siamo un calcio dove giocatori che hanno un certo tipo di età, funzionano ancora. Mi viene in mente l'Inter con Acerbi e Darmian, poi mi viene in mente Modric. Dzeko è un giocatore intelligente, ti fa giocare bene la squadra, è un riferimento. Se rimane Kean si possono completare bene, possono giocare insieme. Insieme li vedo bene, ha lavorato all'Inter con Lukaku e Lautaro. Gudmundsson? Non so se debba essere riscattato. Non si è visto quello che ha fatto a Genoa per tante cose. Il cambio di ambiente non è mai facile. Bisognerebbe fare anche delle scommesse, ci vuole competenza per poi farli esplodere. Ad esempio anche pescare dei talenti come ha fatto il Milan con Reijnders. O la Fiorentina fa una scommessa, oppure no.
Ranieri? Lo conosco da tanto, si è adattato a fare il centrale, la prende di testa, fa gol, ha carattere. Quando uno mi sorprende io gli faccio i complimenti. Lui ha fatto tanto fatica ad arrivare lì e se lo merita. Kean? Per come ragiono io, non andrei in Arabia. Fossi in lui rimarrei a Firenze, in un calcio europeo cercando di confermare quello che ha fatto. Anche per diventare un punto di riferimento in Nazionale. La Fiorentina fa anche le coppe. Se poi arriva una big europea si può ragionare, ma sennò rimarrei qua".
