Biraghi ricorda l'Inter: "Che schiaffi da Materazzi e che partite a freccette con Brozovic"

Cristiano Biraghi ha ripercorso la sua carriera tramite alcuni appunti fittizi per la rubrica 'Salvato nelle note' di Cronachedispogliatoio.it. Si parte dalle emozioni vissute nell'estate 2010 dopo il gol segnato in amichevole contro il Manchester City: "Quel tiro all’incrocio mi è costato schiaffi sul collo da Materazzi per tre giorni, è il suo modo di essere felice per me. Ho 17 anni e per me è tutto nuovo. Entro in amichevole contro il Manchester City e mi esce questo gol senza senso. L'ho già rivisto mille volte, dovrò essere bravo a non essere etichettato solo per quello. Si è generato un loop secondo il quale devo dimostrare ogni volta, le aspettative si sono impennate. Alla fine sono un ragazzo alle prime armi e non è facile gestirla: in questo l'Inter è brava a farlo, non mi ha esposto. Mi vogliono tutti bene in questo spogliatoio, da Eto'o a Cambiasso, fino a un giovanissimo Coutinho. Il Triplete è arrivato solo due mesi fa".
Il ritorno all'Inter è avvenuto nella stagione 2019-2020. "Promemoria: allenarsi a freccette. Altrimenti come faccio a battere Brozovic. Un mostro, ha il proprio kit anche per andare in trasferta e sfidarci tutti. Giocare con lui in ritiro è sostanzialmente una prassi. Stiamo migliorando tutti con la pratica. Così come in campo. Da quando è arrivato Conte, è cambiato tutto. Tornare all'Inter è sempre stato il mio obiettivo. Sarò sempre contento di essere tornato, raggiungendo trofei importanti. Personalmente, incontrare Conte è stato fondamentale per la carriera. Senza dimenticarmi di bere un buon bicchiere di vino con Barella".
