Se Tudor si tira fuori, per la Juve sarà difficile convincere qualcun altro per il Mondiale

“Penso che sia giusto scegliere prima del Mondiale”. Così Igor Tudor, portata la Juventus alla Champions League e conquistato il rinnovo automatico del contratto, apre la porta - di fatto - all’addio. Uno scenario all’opposto di quello disegnato nel pre-partita dal direttore tecnico bianconero Cristiano Giuntoli. Che ora potrebbe essere chiamato a un corteggiamento complicato: il nome più chiacchierato, in questo momento, è quello di Antonio Conte, prossimo a salutare il Napoli. Ma è pressoché impossibile che possa guidare i bianconeri già negli Stati Uniti.
Perché Conte non potrebbe guidare la Juve al Mondiale per club? A impedirlo, sulla carta, sono le regole del calcio italiano. In particolare, l’art. 38 delle NOIF e l’art. 40 del regolamento del settore tecnico vietano agli allenatori di guidare due club professionistici nella stessa stagione. Il contratto collettivo tra allenatori e Lega Serie B ha derogato da un paio di stagioni a questa previsione, ma per la Serie A nulla è cambiato. La questione - a oggi puramente teorica - andrebbe comunque approfondita. Nelle FAQ della FIFA sul Mondiale per club non vi è alcun riferimento, ma del resto non avrebbe avuto senso farlo, dato che in altri Paesi - per esempio in Inghilterra - non esiste questo tipo di vincolo. Nel caso, ci sarebbe da capire se, non essendovi alcuna competizione italiana in corso di svolgimento in contemporanea al Mondiale, sarebbe possibile ottenere un qualche tipo di deroga. A patto di superare le altre difficoltà, di natura puramente sportiva.
Il Mondiale chiude, non apre. Il torneo, in una collocazione temporale inedita a cavallo tra due stagioni, è più una chiusura di quella attuale che l’apertura di quella successiva, per tante ragioni. Compreso il mercato: la nuova finestra di trasferimenti dal 1° al 10 giugno consentirà di “aggiustare” le rose, ma è irrealistico pensare che si possa già definire la squadra in vista del prossimo campionato. Peraltro, anche la preparazione - tema per esempio carissimo a Conte - sarebbe molto breve e dedicata solo al Mondiale, con tantissimi giocatori fuori per gli impegni con le rispettive nazionali. Non le condizioni migliori con cui iniziare una nuova avventura.
Rischio falsa partenza. Il corollario è legato sempre all’apertura del nuovo ciclo. Da questo punto di vista, Conte - o chiunque siederà sulla panchina della Juventus negli USA - rischierebbe di partire con una competizione dal peso molto marginale a livello sportivo, ma che potrebbe già complicare le cose. Per fare un esempio: un’eventuale sconfitta roboante con il Manchester City, inserita nello stesso girone della Juve, porterebbe subito un mood non positivo. Idem un’eventuale eliminazione anticipata: ancora una volta, non il miglior modo per iniziare. Dubbi che, al di là delle difficoltà regolamentari evidenziate per Conte, potrebbero avere anche altri big e potrebbero portare la Juve - se Tudor confermerà le sue intenzioni - a dover affrontare il Mondiale con un nuovo traghettatore.
