Bologna, Italiano: "Tutti vorranno metterci in difficoltà. Mercato? Aspettiamo un centrale"

Alla vigilia della prima in campionato per il Bologna, Vincenzo Italiano è intervenuto in conferenza stampa per presentare la sfida di domani contro l'Udinese. Ecco le dichiarazioni del tecnico felsineo in vista del match che si disputerà alle 18:30.
Il Bologna le somiglia già?
"Credo che sia un processo che richiede un po' di tempo, in una situazione dove arriva un allenatore nuovo con un contesto però che somiglia tanto a quelle che possono essere le mie idee. Se si va ad analizzare dove si può aggiungere qualcosa o dove trovare qualche vantaggio penso che ci voglia del tempo. Tutte le squadre cercano di avere un'identità subito dalle prime giornata, però ci vuole pazienza soprattutto perché siamo partiti in ritiro con tanti assenti, con qualche infortunio di troppo e ora, piano piano, stiamo riuscendo a mettere in campo tutto ciò che ci può dare equilibrio. Quando abbiamo la palla credo che potremo mostrare le nostre qualità, mentre quando non abbiamo la palla dobbiamo essere bravi a concedere il meno possibile agli avversari".
Il lavoro a questo punto la soddisfa per le conoscenze che i ragazzi stanno mettendo in campo? In questo momento la sua squadra ha bisogno di qualcosa di tecnico-tattico o di attenzione nel lavoro settimanale?
"I ragazzi in primis stanno iniziando a smaltire i carichi della preparazione. Sotto l'aspetto delle qualità qui c'è tanto talento e nel momento in cui staremo bene fisicamente sono convinto che riusciremo a mostrare tutto ciò che abbiamo a disposizione. Il fatto di non avere a disposizione tanti giocatori esperti e di qualità durante il ritiro ci ha un po' condizionato, poi con il rientro di Freuler, Aebischer, Miranda, Lucumì le cose sono iniziate a migliorare. Il calcio è fatto di momenti di individualità ma anche di momenti di grande collettivo quindi più riusciremo a essere squadra più miglioreremo. Abbiamo dimostrato di essere bravi in entrambe le fasi, e dobbiamo fare crescere la nostra autostima. Io come allenatore cercherò di dare quel qualcosa in più rispetto a quello che già è stato costruito lo scorso anno e vogliamo continuare a mostrare quel bel calcio che la gente qui a Bologna vuole vedere".
Castro è il suo centravanti o aspetta Dallinga?
"I numeri 9 del Bologna sono Castro e Dallina: saranno loro due a giocarsi questa posizione. Avremo tante partite, tante competizioni quindi entrambi devono saper fare le stesse cose, lavorare per la squadra, sia quando abbiamo la palla che quando non ce l'abbiamo. Detto questo, le valutazioni devono essere fatte partita dopo partita. Da entrambi mi aspetto grande sacrificio, soprattuto quando non abbiamo la palla. Non dobbiamo disperdere quello che il Bologna ha mostrato lo scorso anno, con un'aggressività e un'attenzione globale a partire dagli attaccanti".
E' emozionato?
"Ogni anni è emozionante la ripresa, con il pensiero alle partite, alla classifica, ecc. Iniziare una nuova avventura con nuovi calciatori e un nuovo ambiente è emozionante e non lo nascondo, ma sono sicuro che dopo i primi minuti di gara entrerò ne mio mood cercando di essere il 12^ uomo in campo per i miei ragazzi".
Si aspetta altri rinforzi da qui alla fine?
"Non abbiamo nulla da nascondere. Si sta lavorando per un centrale, poi per il resto con la società siamo vigili su tutto. La priorità rimane quella del difensore centrale".
Le condizioni di Karlsson quali sono? Cambiaghi e Ndoye che risposte le hanno dato?
"Quello di oggi è il terzo allenamento di Karlsson dopo la distorsione, quindi è leggermente indietro rispetto agli altri. Cambiaghi si sta dimostrando il professionista che tutti pensavamo, è felicissimo di essere qui e di lavorare con questo gruppo. Ndoye ha la qualità di poter giocare su entrambe le fasce, sa attaccare la profondità e averlo è davvero una manna dal cielo".
Tra le cose di cui avete lavorando col Club c'è anche un centrocampista?
"Credo che come palleggiatore e uomo d'ordine qui a Bologna abbiamo già Remo Freuler ed el Azzouzi, due giocatori che sanno far muovere la palla, sanno essere dinamici e aggressivi. Si è comunque vigili su tutto, sul mercato. Sono però da valutare anche le condizioni di Ferguson ed El Azzouzi, ma lì in mezzo abbiamo anche già a disposizione grandi qualità".
Skorupski avrà il numero 1 quest'anno: è un'indicazione sulla titolarità?
"No, ho lasciato ai ragazzi la scelta dei numeri. Per quanto riguarda il fatto dell'alternanza con Ravaglia dello scorso anno, posso dire che abbiamo due portieri più Bagnolini molto affidabili, che hanno la maglia del Bologna tatuata sulla pelle e che danno sempre indicazioni ai compagni. La porta è protetta da portieri di livello e viste le tante partite che affronteremo sono sicuro che ci sarà bisogno di tutti".
Da tre anni è abituato a fare tre partite a settimana. Si riesce davvero a pensare partita per partita?
"L'attenzione sulla partita che si ha da disputare non deve mai mancare, però succede che si perdono calciatori, che i giocatori patiscono il triplo impegno, che ci sia la necessità di cambiare formazione e di coinvolgere tutti. Le tre partite a settimana obbligheranno me e i dottori a fermare qualcuno: mi auguro di avere meno problemi possibili, ma per avere prestazioni di alto livello è necessario gestire le singole situazioni".
I risultati aiutano a sentire meno la fatica?
"E' normale che i risultati aiutino a recuperare prima e a lavorare col sorriso. E' per questo che è necessario coinvolgere tutti, perché solo così si possono mettere in difficoltà gli avversari pur rimanendo con la stessa identità. I ragazzi lo hanno già capito".
A proposito di risultati, qual è la difficoltà maggiore del match di domani?
"Quest'anno ci sono stati tantissimi cambi di allenatore, tanti gruppi che devono trovare la propria identità... L'Udinese ha un allenatore nuovo e abbiamo cercato di analizzare qualche loro amichevole. Hanno a disposizione giocatori di qualità, con giocatori molto aggressivi e fisici che cercheranno di metterci in difficoltà. E' la prima giornata, ci sarà molto caldo e dovremo saper gestire tutto con grande pazienza: il Bologna lo sa fare, sa rallentare e accelerare e questo ci aiuterà".
Quando è arrivato qui ha detto che le sarebbe piaciuto riportare la gente in piazza. Con quale obiettivo iniziate questo campionato?
"Quello che ho detto non è qualcosa di semplice, ma si sogna. Ora si riparte con una nuova avventura, con una competizione top come la Champions in cui vorremmo provare a dare fastidio ai grandi squadroni. Poi c'è la Coppa Italia in cui ci piacerebbe arrivare più avanti possibile, così come in campionato. Il tutto cercando di mantenere la nostra identità perché adesso tutti proveranno a metterci in difficoltà: dobbiamo provare ad andare più forte dell'anno precedente".
Nessuno attualmente considera il Bologna tra le pretendenti per l'Europa. Lei cosa ne pensa?
"Le griglie che vengono fatte all'inizio hanno spesso il tempo che trovano. Il Bologna negli ultimi hanno è cresciuto in maniera esponenziale, sia dal punto di vista dei calciatori che sono arrivati, sia dal punto di vista della consapevolezza e dell'autostima. Dobbiamo rimanere su questa strada perché penso che con questo spirito si possa mettere in difficoltà chiunque".

