Parma, Chivu: "Mi sento parte di un progetto a lungo termine. Ajax? Nessun contatto"

Cristian Chivu, allenatore del Parma, ha raccontato al Corriere dello Sport l’esperienza sulla panchina ducale, culminata con una grande salvezza: “È stato bello, ma anche molto stressante. Cherubini ha scelto me nonostante fossi un debuttante: forse per la mia ambizione, o per il lavoro fatto coi giovani. A Parma mi sono sempre sentito parte di un progetto a lungo termine. Quantomeno mi hanno fatto credere che lo fossi e che l’eventuale retrocessione non avrebbe portato all’esonero"
Sul possibile ritorno all’Ajax, Chivu chiarisce: “Non mi ha contattato nessuno ora. L’anno scorso sì, mi proposero come vice. Anche con Farioli fui invitato a collaborare, ma avrebbe dovuto chiedermelo lui. Non l’ha fatto”.
L’ex difensore nerazzurro insiste sull’importanza della mentalità: “Al Parma ho lavorato molto sul gruppo e sulla responsabilità individuale. Senza ambizione si finisce nella routine, e la routine porta al fallimento. All’Inter vincevamo perché avevamo conoscenze, personalità e fame”.
Infine, ricorda due gare chiave per la salvezza: “Contro l’Inter siamo rimasti lucidi anche sotto di due gol. Conosco quel tipo di cali: se sei bravo a sfruttarli, puoi ribaltare tutto. E così è stato”.
E con la Juve?
"Con la Juve è stato diverso. Sapevamo di dover giocare il lunedì sera, la morte del Papa impose il cambiamento dei programmi e cominciai a pensare alla partita con la Lazio del sabato. Due giorni dopo eravamo di nuovo in campo, non sapevo più come comportarmi. Feci un allenamento metabolico. Ritmi leggeri. Ci ritrovammo con due giocatori infortunati in dieci minuti, i sostituti fecero benissimo e conservammo il gol di vantaggio fino alla fine. Certo, quando nella ripresa entrarono Yildiz e Conceição pensai che non saremmo usciti con i tre punti".
