Cardinale e la sua idea di un Milan diverso: vincere in "modo intelligente" non è così facile

"Negli USA chi spende i soldi per comprare le squadre è il proprietario della squadra. In Italia non ho mai visto nulla di simile, credo che i tifosi pensino che la squadra sia di loro proprietà e noi dobbiamo lavorare per soddisfare questo concetto, ma non spenderò come in Arabia". A inizio stagione Gerry Cardinale aveva spiegato quale fosse la sua idea di Milan, ben sapendo che poteva attirare su di sé diverse critiche. Nei giorni dopo la sconfitta contro il Bologna, in Coppa Italia, ecco che le sue dichiarazioni sembrano sempre più attuali.
"Il mio messaggio ai tifosi non sembra funzionare, quindi non ne darò altri finché non vinceremo tanto è l'unica cosa che interessa. Faremo comunque tutto il possibile per vincere, ma in modo intelligente. Se lo faremo, saremo longevi e contribuiremo alla crescita dell'ecosistema calcistico italiano".
E in effetti la finale persa ha nuovamente acceso la miccia dei tifosi. "Dopo l’ultima prestazione indegna di ieri sera - il comunicato della Curva Sud - l’ennesima di una stagione figlia di un’evidente incapacità dei dirigenti di via Aldo Rossi e di una squadra senza un briciolo di orgoglio, domenica a Roma vi lasceremo soli con la vostra vergogna! Questa decisione viene presa a prescindere da eventuali folli divieti di trasferta di cui si parla da giorni". Insomma, vincere in "modo intelligente" non ha funzionato, così come avere un dirigente che parla come fosse una divinità, prendendo il posto di chi, al Milan, è stato bandiera di padre in figlio.
