Fabregas: "Ora si può alzare il livello. Siamo tutti con la gente di Como che sta soffrendo"

23.07 - Una gara a senso unico e da 3-0 per il Como ai danni del Sassuolo, per accedere di diritto agli ottavi di finale di Coppa Italia. A breve Cesc Fabregas, allenatore dei biancoblù, in conferenza stampa.
23.25 - Inizia la conferenza stampa.
Douvikas più pronto per quanto chiede, meno Morata. Fatica per caratteristiche diverse?
"Non sono d'accordo, rispetto la tua opinione ma oggi ho visto tante volte Alvaro attaccare la palla in maniera più pulita. Douvikas è più pulita e attacca la profondità come pochi, non so se più o meno di Alvaro. Non mi piace paragonare, siamo tutti insieme, sulla stessa strada e con la stessa volontà. Posch è diverso da Smolcic, Diego Carlos diverso da Ramon. Se siamo bravi a capire in qualche contesto può dare più uno dell'altro... ma paragonarli è un errore grandissimo. Sono comunque due attaccanti di grande livello".
A Firenze ha motivato il gruppo in cerchio. L'hanno accontentata?
"Sì, vogliamo vincere più partite possibili. Oggi abbiamo visto un gruppo come quello di domenica che ha fatto la differenza. Lo avevo in mente, una squadra competitiva per poter fare questo, turnover e tanti cambiamenti, si può alzare il livello. Per me è molto importante, che i giocatori arrivati in estate si sentano forti e pronti di quello che vogliamo fare. Così saremo più forti".
Un commento su Bonsignori. E gli applausi per Cerri...
"Sì, questa è la squadra e la famiglia. Dobbiamo andare avanti così, Bonsignori ha fatto been anche a Mantova. Volevo far giocare anche Papaccioli. Cerri si sta allenando con noi, era una buona opportunità farlo allenare con noi, ha cambiato la storia nostra in quel momento quando è arrivato, è stato un momento molto importante. Un ragazzo d'oro, si allena sempre bene, fa gruppo e tutti lo stimano. Poi Addai, Kuhn, Posch stanno trovando il loro spazio e il loro momento. Devono essere preparati per il futuro".
Si è dibattuto molto sul giocare o meno. Un parere in merito?
"Non ci è stato chiesto niente, ci hanno detto di dover giocare. Stasera non era una sera di calcio, non mi sentivo di andare sotto la Curva a festeggiare. Mancava tanta gente, il messaggio lanciato e quanto fatto oggi umanamente dimostra che il Como è una famiglia. Si è sentita tanto la mancanza, la città, la gente che sta soffrendo. Siamo tutti con loro. È un colpo negativo, ma siamo tutti insieme e convinto. Come comunità e squadra, tutti insieme".
23.33 - Finisce la conferenza stampa.
