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Condò: "Credo sia l'ultima stagione di Pioli al Milan. Sinner? Avessi avuto la sua testa..."

Condò: "Credo sia l'ultima stagione di Pioli al Milan. Sinner? Avessi avuto la sua testa..."TUTTO mercato WEB
mercoledì 15 novembre 2023, 19:15Serie A
di Simone Lorini

Paolo Condò, giornalista di Sky e firma prestigiosa del giornalismo italiano, ha parlato del futuro del Milan e del possibile ritorno di Ibrahimovic in rossonero ai microfoni di MilanNews.it: "Credo che questa sarà l’ultima stagione di Pioli: siamo al quinto campionato e per carità, esistono i casi come Sir Alex Ferguson che stanno nel club venticinque anni, ma sono storie diverse. In Italia cinque anni nello stesso club, soprattutto se è un grande club, sono un record. Non mi accodo assolutamente al coro di quelli che lo vorrebbero mandare via adesso, perché Pioli ha fatto delle bellissime cose in questo suo tratto milanista, tra uno scudetto – inatteso – e una semifinale di Champions. Ma secondo me questa sarà la sua ultima stagione, dopodiché dovrà essere scelto, in primavera, l’allenatore per il prossimo quinquennio e quello è un momento nel quale una figura come Ibrahimovic può risultare molto preziosa, come consigliere di Cardinale o Furlani. Quello sarà il momento in cui sarà prezioso avere il parere di un grande intenditore di calcio. Il Milan ha sempre avuto, negli ultimi trenta o quarant’anni, da Ariedo Braida ad Adriano Galliani e poi Paolo Maldini, delle figure che conoscono molto bene il calcio, cosa che non si può dire dell’attuale dirigenza e a questo proposito chiunque conosca un po’ le cose nel Milan, quando venne mandato via Maldini, Furlani disse ‘Il suo posto verrà preso da Franco Baresi’, ma noi sappiamo benissimo che Baresi ha altre caratteristiche. È un monumento del calcio italiano, e rossonero in particolare, ma ha altre caratteristiche che non quella dell’uomo di campo, che ti sta tutto il giorno a Milanello e così via. Una figura così ci vuole e probabilmente Ibrahimovic è la migliore figura che esista in questo momento, considerandolo sempre parte dell’universo rossonero. D’altra parte Ibrahimovic è una persona molto ambiziosa, lo è sempre stata, e quindi io penso che Ibrahimovic inizierà a fare il suo lavoro e dopodiché in una delle due direzioni si dovrà evolvere: o nella direzione tecnica, o nella direzione dirigenziale. Tu ti prendi Ibrahimovic e hai un “top”, ma tu sai benissimo che un “top” non è che li possa tenere a lungo incasellati a fare una cosa che è troppo piccola per quelle che sono le loro capacità. E quindi, in questo senso, Ibrahimovic me lo vedo in un futuro allenatore del Milan, se decidesse di prendere quella strada, o amministratore delegato del Milan, se decidesse di prendere l’altra.”

Chiudiamo adesso con Leao: cosa gli impedisce di essere sempre quello visto contro il Paris Saint-Germain? Può essere che incida una predisposizione tattica e che incida e negli spazi più aperti si esprime meglio?
“Difficile da dire, penso il carattere. Non è questione tattica, è una questione caratteriale, non è una questione tecnica. Pioli nella sua gestione ha fatto tutto quello che poteva per metterlo nelle giuste condizioni e ha ricevuto tanto da Leao nell’anno dello scudetto e anche l’anno scorso. È chiaro che per Leao ci siano delle mentalità che tu possa migliorare, ma che è difficile cambiare completamente. Se ti vai a guardare l’intervista che ha fatto Jannik Sinner su Sky, ascolti la determinazione ad arrivare, e quello che fa Sinner per arrivare, poi fatalmente a te, da tifoso del Milan, ti viene da pensare se Leao avesse questa testa sarebbe già il giocatore più forte del mondo, probabilmente. Però quella è una testa che c’ha Sinner e teniamocelo caro, però se avessi avuto io la testa di Sinner, che ne so, magari avrei vinto il Nobel per la Letteratura.”

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