Da Basic a Fares e non solo. Gli esuberi della Lazio costano caro e sono difficili da piazzare

Come scrive il Corriere dello Sport, il mercato della Lazio si è trasformato in una quaresima per i tifosi: tra entrate bloccate e uscite ferme, il club vive un doppio stallo che rallenta ogni manovra. L’unica cessione concreta è quella di Tchaouna al Burnley per 15 milioni, un’operazione possibile grazie all’età e al potenziale del talento francese. Il resto resta nel limbo. Cancellieri, richiesto dal Cagliari, vorrebbe giocarsi le sue chance con Sarri. Noslin resta in bilico: solo uno dei due resterà. Cataldi è destinato a rimanere come vice Guendouzi. Per Floriani Mussolini ci sono sondaggi da Watford, Udinese e Cremonese, con la Lazio intenzionata a mantenere un diritto di recompra.
Il problema maggiore riguarda i contratti pesanti e difficili da piazzare: Basic (1,6 milioni a stagione), Fares (1 milione) e Kamenovic (600 mila euro), tutti in scadenza nel 2026. Nessuno dei tre intende rescindere senza il pagamento totale del residuo contratto. Per liberarsi degli ingaggi, la Lazio dovrà trovare club disposti ad accollarsi gli stipendi.
Altri rientri non aiutano: Fares non è stato riscattato dal Panserraikos, Kamenovic è tornato dall’Yverdon, mentre Basic, inizialmente incluso nei piani, è di nuovo un esubero. Marcos Antonio sarà riscattato dal San Paolo nel 2026, Diego Gonzalez resta in prestito all’Atlas fino a dicembre, mentre Artistico è conteso tra Spezia e Salernitana. Bertini, Ruggeri e Saná Fernandes cercano una sistemazione, così come i giovani già ceduti in prestito come Crespi, Milani e Bordon.
