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Genoa, Criscito: "Non dobbiamo mollare. Ballardini ha portato la sua esperienza"

ESCLUSIVA TMW - Genoa, Criscito: "Non dobbiamo mollare. Ballardini ha portato la sua esperienza"TUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
venerdì 19 febbraio 2021, 08:00Serie A
di Andrea Piras
fonte Da Genova

Una vita da Grifone. Dici Genoa e pensi a Domenico Criscito. Colonna dello spogliatoio e leader in campo, il capitano è uno dei trascinatori della squadra di Davide Ballardini che sta attraversando un ottimo momento: "E' assolutamente un momento ottimo però - ha esordito il difensore rossoblu ai nostri taccuini - siamo anche consapevoli di non aver fatto nulla. Non dobbiamo mollare".

Intanto come sta?
"Ho avuto per due giorni la caviglia gonfia ma ora sto bene, mi sono allenato con i compagni e sono a disposizione del mister".

25 punti in classifica, una sconfitta nelle ultime nove gare e 14 punti nelle ultime sei ma anche una difesa blindata: un gol subito nelle ultime sei sfide.
"Si tende a premiare la difesa ma è un lavoro di tutta la squadra. Si parte dagli attaccanti passando per i centrocampisti, gli esterni, i difensori fino ad arrivare a Perin. Sappiamo che si possono ottenere i risultati con il sacrificio di squadra. Siamo una squadra unita e lottiamo su ogni pallone e questa cosa è molto importante".

Gruppo unito. E’ questa la sensazione che si ha guardando da fuori.
"Certo, è un gruppo molto unito che viaggia in un'unica direzione e così deve essere fino alla fine".

Cosa ha portato Mister Ballardini?
"Lo conoscevo già. Lui ha portato la sua esperienza e ci credeva tanto. Quando c'è un cambio di allenatore va detto che è un fallimento di tutti, noi lo abbiamo capito. Ci siamo guardati in faccia perchè il Genoa non meritava quella posizione in classifica. E’ una squadra importante con un presidente serio che ha investito molto. E' un club che ha una storia importante e merita questi risultati ma soprattutto che lottiamo su ogni pallone come vogliono i nostri tifosi".

All'orizzonte ci sono due sfide insidiose: una col Verona di Juric e l'altra in casa dell'Inter. Mai abbassare la guardia?
"Il Genoa le affronterà in modo serio. In Serie A le partite sono tutte difficili, poi ogni partita si può vincere. Certo, ci sono gare in cui si può partire svantaggiati, come per esempio a Milano, ma adesso dobbiamo ragionare partita per partita. Sabato ci sarà il Verona di Ivan Juric che sta facendo bene ed è in forma. Quindi non dobbiamo mai abbassare la guardia".

A gennaio è arrivato anche Strootman che ha portato esperienza e qualità. Come lo avete accolto?
"Kevin ha dimostrato fin dal primo giorno di essere un serio professionista oltre al grande giocatore che è. Come voto alla persona io do un bel 10. Ripeto, è un serio professionista che arriva al campo fra i primi, va in palestra e si allena dando l’esempio. Per noi è un valore aggiunto".

In squadra ci sono poi diversi giovani come Czyborra, Rovella, Melegoni. Voi giocatori più esperti date loro molti consigli?
"Certo. Noi più anziani, fra virgolette, cerchiamo di dare i consigli per aiutarli ma devo dire che loro sono ragazzi seri che ci ascoltano e apprendono dai nostri consigli. Lavorano in silenzio, è bello poter contare su ragazzi così".

Lei è il capitano, il simbolo di questo Genoa. Cosa rappresenta per lei Genova e il Genoa?
"Per me il Genoa è il calcio. Ho trascorso sette anni in Russia e volevo tornare. Ora sono fiero di essere il capitano della mia squadra del cuore, perchè è così. Sono arrivato che ero ragazzino e prima dicevo che sarebbe stato un sogno raggiungere questo traguardo. Ora che lo sono posso dire che sono orgoglioso di questo".

Quali sono stati i suoi sentimenti quando le è stato proposto di tornare a vestire la casacca rossoblu?
"Ero a casa mia a San Pietroburgo quando il presidente mi ha telefonato. Ci sono voluti cinque minuti, lui mi ha voluto fortemente al Genoa e lo ringrazio".

E' stato ammesso insieme al suo compagno di squadra Behrami al corso allenatori UEFA B.
"Adesso penso a giocare ma è uno step che prima o poi voglio fare. A me piace il calcio, non voglio fermarmi e sono contento di iniziare a studiare per fare l’allenatore. Mi piacerebbe avere questa possibilità".

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