Fabian Ruiz, talento in cerca di collocazione: quanta fatica in questo Napoli

C’era una volta un centrocampista spagnolo dalla classe cristallina e il futuro assicurato, addirittura tenuto d’occhio dal Real Madrid. Un cigno di quasi due metri col tocco delicato e pure tanta potenza: Fabian Ruiz sembrava aver conquistato tutti a Napoli e non solo, poi si è un po’ fermato.
Titolare ma senza entusiasmare. La scorsa stagione, nel complesso, è stata positiva per il centrocampista classe ’96, che ha chiuso con tre gol e sei assist in campionato. Nel 2020/2021, tra i calciatori penalizzati dal cambio di modulo tentato da Gattuso c’è senza di dubbio anche Fabian: quasi sempre titolare, su questo pochi dubbi. Ma con tanti passi falsi, poche partite davvero convincenti e il dubbio che inizia a insinuarsi se non sia stato un fuoco di paglia. Difficile, ma la sensazione è che sia uno di quei calciatori in cerca di una vera e propria collocazione: non abbastanza tecnico da potersi affidare solo alla sua qualità, non abbastanza potente da poter fare affidamento solo su muscoli e centimetri. Potenzialmente un top, ma se ad aprile compirà 25 anni e questi interrogativi restano, qualcosa vorrà pur dire.
Sirene spagnole. Si sono fatte sentire in inverno, ma diventeranno molto più concrete in estate. Perché in patria Fabian ha lasciato senza grossi dubbi un ottimo ricordo, soprattutto legato a quanto fatto con l’Under-21 (dove peraltro non giocava in un modulo e in un ruolo così lontano da quello di Gattuso, per quanto il contesto sia ovviamente diverso). E così, ancora una volta, si pone uno dei temi della gestione De Laurentiis: alle volte, forse, è meglio vendere. Fin qui, il Napoli non ci ha mai pensato davvero, e del resto le qualità dello spagnolo non sono davvero in dubbio. Ma sta faticando a imporsi, e di fronte alla giusta offerta, con un contratto a scadenza lunga ma non infinita (2023), alle volte può convenire prendere altre strade.
