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Fassone: "Oaktree vuole risanare l'Inter e cederla in 4-5 anni. ADL non ragiona così"

Fassone: "Oaktree vuole risanare l'Inter e cederla in 4-5 anni. ADL non ragiona così"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano
Oggi alle 15:08Serie A
di Niccolò Righi

Marco Fassone, ex dirigente tra le altre di Juventus, Milan, Inter e Napoli, ha parlato a Il Mattino della lotta scudetto che vede i partenopei in testa con un punto sui nerazzurri a due giornate dalla fine del campionato: "Da un lato De Laurentiis, l’ultimo dei grandi presidenti italiani, che ha sempre lavorato con una gestione autonoma, mai pensando alla quotazione in Borsa o a chiedere finanziamenti come tanti grandi club dal 2012 al 2020. Ha sempre mantenuto la barra dritta con una gestione autosufficiente, quella della classica famiglia italiana. Ho lavorato con De Laurentiis per due anni, dal 2010 al 2012, e quella è rimasta la sua impostazione. Dall’altro lato, l’Inter, ovvero Oaktree, il fondo che ha assunto la proprietà del club dopo Thohir e Zhang, l’ultimo presidente che non è riuscito a saldare il debito della holding alla fine della scorsa stagione calcistica. Ci sono visioni differenti perché il reale obiettivo di Oaktree è sistemare l’Inter dal punto di vista economico e finanziario e poi cederla entro 4-5 anni, ovviamente auspicando risultati che possano fare aumentare il valore del club, con un prezzo superiore al miliardo. Non è l’obiettivo di De Laurentiis, di sicuro, che aspira a mantenere il Napoli su questo livello con investimenti mirati, producendo utili di bilancio e distribuendo, se possibile, i dividendi tra gli azionisti".

De Laurentiis ha fatto l’investimento più forte della sua gestione sul mercato estivo, prendendo uno dei tecnici più: è un cambio di rotta?
"A ben vedere, la scelta di Conte è stata coerente con quanto si è visto negli anni scorsi. Perché quando De Laurentiis ha voluto aprire un nuovo ciclo ha assunto tecnici del livello di Benitez, Ancelotti e Conte: un condottiero per far ripartire la macchina. Si tratta di piccoli “compromessi” rispetto a una strategia chiara".

Stadio e centro sportivo sarebbero un ulteriore fattore di crescita per il Napoli?
"Quando io andai via nel 2012 De Laurentiis non era convinto che la patrimonializzazione del club fosse così utile. Non so in questi anni cosa sia cambiato, e se qualcosa è cambiata. Ma credo che De Laurentiis farà questo investimento sulle strutture solo se intravedrà un reale ritorno per il club in termini di ricavi aggiuntivi. Mi è sempre sembrato chiaro che volesse essere prudente".

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