Gravina: "Il sistema calcio ha bisogno di una riforma complessiva. Serve un progetto condiviso"

Il calcio italiano annovera al momento 100 società professionistiche. Per Gabriele Gravina, presidente della FIGC, non ci sono dubbi: "Il sistema ha bisogno di una riforma complessiva. È evidente - dice al webinar 'il futuro del calcio italiano e le sfide manageriali che lo attendono' organizzato dall’Università Bocconi di Milano - che per parlare di competitività, sostenibilità e interesse, serva introdurre tra le varie leghe il concetto di filiera produttiva. Come avviene in altri paesi dovremo cominciare a creare un rapporto di massima collaborazione.
Da qualche mese continuo a parlare di riforme ma c’è un blocco nelle nostre norme, ovverosia il diritto di intesa che è un diritto di veto mascherato. Dobbiamo andare in assemblea e modificare la norma: è anacronistico che se il 3% non vuole può dire che il calcio italiano non si cambia. L’idea - si legge su CalcioeFinanza.it - di poter fare il ragioniere sul numero di squadre pensando di esaurire il percorso di riforme solo diminuendo le squadre è una idea che non mi affascina. Serve un progetto condiviso di riforma generale, che preveda anche magari un differente status, magari introducendo quel concetto a me caro di semi-professionismo".
