Il consiglio di Casarin agli arbitri: "Trovatevi un lavoro. VAR? Magari l'avessi avuta"

“Trovatevi un lavoro”. Non è una provocazione agli arbitri, ma un consiglio da chi lo ha fatto per anni. Intervistato dal Corriere della Sera, Paolo Casarin parla del momento dei fischietti italiani e racconta di quando si alternava fra le partite e il lavoro all’estero: “Non dicevo niente a nessuno, all’Eni non dicevo che andavo ad arbitrare e agli arbitri non dicevo che andavo a lavorare”.
Nel corso dell’intervista, Casarin parla così del calcio moderno: “Non mi piace il Mondiale per club, si deve tornare ad avere meno complicazioni. Servono regole chiare e semplici, il calcio è della gente e non di chi lo governa. E l’arbitro serve le regole, non ne è il padrone”. Della Var parla come uno strumento utile ma pericoloso - “il problema non è la tecnologia, ma come la si usa. Magari l’avessi avuta io” - e sul fuorigioco: “Non si può allungare per un’unghia, va introdotto il concetto di luce”.
Gianluca Rocchi, designatore degli arbitri, per Casarin ha fatto un buon lavoro: “Mi piacerebbe vedere più donne ad alto livello, sono più serie, più rigorose e più sensibili rispetto agli uomini. Un consiglio? Trovatevi un lavoro, preparatevi e studiate, siate pronti per quando finirà la carriera".
