Italia, Galeone: "Abbiamo svenduto il nostro calcio e ne paghiamo le conseguenze"

Il tecnico di lungo corso Giovanni Galeone ha parlato al Messaggero Veneto di vari temi legati alla Serie A. Queste le sue parole iniziando dal ritorno al Milan di Allegri: "Mi auguro che stavolta gli vada meglio e che possa vincere lo scudetto al primo tentativo come nella sua precedente avventura in rossonero. E non è detto che non ci riesca. L’ho sentito molto contento e carico. E secondo me Tare gli sta costruendo una buona squadra. Penso che Max abbia aspettato fino all’ultimo una chiamata dell’Inter. Aveva un accordo con il Napoli, prima che Conte decidesse di rimanere, ma per quanto ne so io è da sei mesi che Inzaghi si era promesso al club arabo. Strano che Marotta, che aveva avuto Allegri alla Juve, non lo abbia preso. Con tutto il rispetto per Chivu un club che ha giocato due finali di Champions nelle ultime tre stagioni non può prendere un tecnico con 13 presenze in Serie A".
Sorpreso dalla permanenza di Conte?
"Fino al giorno della vittoria dello scudetto ero certo che avrebbe lasciato come aveva già fatto alla Juve e all’Inter. Evidentemente ha ricevuto rassicurazioni da De Laurentiis che infatti ha preso De Bruyne".
Il belga al Napoli, Modric al Milan: ma ha senso puntare su giocatori non più giovanissimi?
"Sì perché il nostro calcio è rimasto indietro e abbiamo bisogno di riportare da noi giocatori di livello europeo. Ma avete visto Spagna-Portogallo? Sembra un altro sport rispetto a quello che si gioca da noi".
La Nazionale è a rischio esclusione dal Mondiale e Spalletti ha pagato con l’esonero.
"Lui è il meno colpevole di tutti. È l’organizzazione del sistema che non funziona. Non esistono più i settori giovanili, mancano gli insegnanti di calcio, si punta subito tutto sulla tattica. Abbiamo svenduto il nostro calcio e ne stiamo pagando le conseguenze. Ranieri? È stata una delle poche cose della carriera di Claudio che non mi è piaciuta. Anche perché inizialmente aveva accettato, era meglio dire subito no".
Sembra che Gattuso sarà il nuovo ct. Lei chi avrebbe scelto?
"Mancini. È vero che si è lasciato malissimo, ma era l’unico allenatore italiano pronto. Oppure se si fosse puntato su uno stranieri avrei preso Rafa Benitez, un profondo conoscitore del calcio e dei calciatori. Il top sarebbe stato Ancelotti, ma si era già accasato con il Brasile".
È stata l’estate dei no. Ranieri all’Italia, Conte alla Juve, Fabregas e Vieira all’Inter.
"Non mi ha sorpreso la scelta di Fabregas. Lavora in una delle società economicamente più forti ed è stato coerente con la risposta data. Se fossi un presidente e dovessi scegliere un allenatore con cui vincere qualcosa punterei sicuramente sullo spagnolo".
Gasperini, è andato alla Roma...
"Dopo nove anni di Atalanta era giusto cambiare. “Gasp” è un osso, ma a Roma non troverà un ambiente facile. In giallorosso hanno vinto lo scudetto due allenatori caratterialmente agli antipodi, Liedholm e Capello".
