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La Champions come il Super Bowl? Paradosso UEFA: più spettatori, meno soldi

La Champions come il Super Bowl? Paradosso UEFA: più spettatori, meno soldiTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
ieri alle 07:20Serie A
di Ivan Cardia

La finale di Champions League rappresenta l’evento calcistico più atteso dell’anno, capace di catalizzare l’attenzione di centinaia di milioni di persone nel mondo. Eppure, nonostante un seguito globale che nel 2024 ha superato i 450 milioni di telespettatori – nella sfida tra Real Madrid e Borussia Dortmund – il ritorno economico generato dalla UEFA resta nettamente inferiore rispetto a quello della NFL. È il paradosso della coppa dalle grandi orecchie: numeri da record sul piano mediatico, ma una monetizzazione che non tiene il passo dell’industria americana del football.

Basti pensare che l’ultimo Super Bowl ha raccolto “solo” 202 milioni di spettatori, e che il sorpasso della Champions in termini di audience risale addirittura al 2009. Da allora, il gap è cresciuto anche sui social network: la somma dei follower Instagram delle due squadre finaliste dell’ultimo Super Bowl, Philadelphia Eagles e Kansas City Chiefs, si ferma a circa 9 milioni, mentre il solo PSG arriva a 63 milioni. Anche l’Inter, prossima finalista a Monaco, vanta 14,4 milioni di seguaci sul social network di proprietà di Meta.

Tuttavia, sul piano finanziario, la situazione si inverte: la NFL genera un fatturato annuale di circa 14 miliardi di euro, contro i 4,4 delle competizioni UEFA, di cui oltre l’85% legati alla sola Champions League. Il vero spartiacque sono i diritti TV: quelli del football americano valgono circa 10 miliardi l’anno, contro i 3,2 miliardi della Champions. Una forbice che si riflette anche sulla pubblicità: gli spot durante il Super Bowl arrivano a costare 8 milioni per 30 secondi, attraggono celebrità globali e contribuiscono a un indotto cittadino di circa 600 milioni di euro. Le finali UEFA, invece, si fermano sotto quota 100.

Nonostante questo, la UEFA cerca di avvicinarsi al modello spettacolare statunitense. A Monaco di Baviera, la finale tra PSG e Inter sarà anticipata dal concerto dei Linkin Park, con un remix di “Numb”, e dall’ingresso della coppa accompagnata da Javier Zanetti e Javier Pastore sulle note di “Seven Nation Army”, suonata dal violinista David Garrett. A fare da cornice ci sarà anche il Champions Festival e il torneo delle leggende, con Iniesta, Kakà, Seedorf e altri grandi del calcio. Una risposta europea al Super Bowl? Sì, ma con risorse ancora troppo distanti.

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