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La rinascita di Eriksen raccontata da... Eriksen: "Ora gioco di più e questo mi rende felice"

La rinascita di Eriksen raccontata da... Eriksen: "Ora gioco di più e questo mi rende felice"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
mercoledì 7 aprile 2021, 19:22Serie A
di Raimondo De Magistris

"Per fortuna adesso riesco a giocare di più e giocare di più mi rende felice". Chrstian Eriksen ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di DAZN e ha parlato della sua rinascita con la maglia nerazzurra.

Conosci il termine spazzare?
"Sì, è qualcosa che ho in testa. Quando ero al Tottenham, nei quarti di Champions contro il Manchester City, non ho rinviato il pallone e loro hanno segnato. Ma il VAR per fortuna ha rimesso le cose a posto e da allora ho gli incubi per questo. Però non imparerò mai questa parola, non fa parte del mio vocabolario...".

Quale parola vorresti imparare?
"Gioca! Gioca! Gioca!"

C'è un momento in cui tutto è cambiato?
"Il gol su punizione nel derby di Coppa Italia. Li ho avuto la percezione che tutto fosse cambiato, dall'esterno sembrava una specie di risveglio. Non per me, ma per chi mi guardava dall'esterno. Come a dire: 'Oh, guardate, sa ancora tirare le punizioni, non è sparito, è ancora qui'. Ho capito subito che il pallone stesse andando nella direzione giusta, che senza deviazioni sarebbe stato gol. Per me è sempre la stessa routine: metto giù il pallone, faccio cinque passi all'indietro, poi lentamente guardo il pallone. Si tratta di sapere dove colpire il pallone e la prima cosa è mandarlo sopra la barriera".

Adesso c'è un nuovo Eriksen?
"Non so se è un nuovo Eriksen o quello di sempre che però gioca un po' di più. Nel sistema che utilizziamo e nella posizione che occupo adesso gioco un po' più basso, quindi sono più coinvolto in situazioni difensive. Ovvio, normalmente ho giocato più avanzato, ho dovuto adattarmi a un nuovo sistema, a un nuovo stile di gioco. Piano piano ho imparato e ora conosco il nuovo modo di giocare. Sono qui da un anno, ormai, e ogni giorno facciamo le cose che l'allenatore ci chiede. , che ho cercato di imparare fin dal primo giorno. Io e Conte dovevamo conoscerci, lui mi conosce di più, io lo conosco meglio. E' una buona cose, rende più facile anche capire come interpretare certe partite".

Il doppio play con Brozovic.
"Potete vederlo anche voi, è diverso rispetto a prima quando Brozovic era un po' più da solo. Sta al mister decidere le nostre posizioni. Non in tutte le partite giochiamo però entrambi da play, dipende anche dagli avversari".

Che rapporto hai con Lukaku?
"Abbiamo un bel rapporto io e Romelu, è un gigante buono. Abbiamo giocato contro addirittura da ragazzini quando lui era all'Anderlecht, abbiamo un passato comune. Sta facendo cose incredibili, neanche in Inghilterra giocava così e io ho giocato contro di lui molte volte".

Quello che hai oggi è un sorriso diverso.
"Certamente, più giochi e più sei felice. Vedendola dall'esterno, magari qualcuno pensa che io non rido mai non è assolutamente così.

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