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Milan-Cagliari 0-0, le pagelle: l'attacco di Pioli gira a vuoto, Godin sente aria di derby

Milan-Cagliari 0-0, le pagelle: l'attacco di Pioli gira a vuoto, Godin sente aria di derbyTUTTO mercato WEB
© foto di DANIELE MASCOLO/PHOTOVIEWS
lunedì 17 maggio 2021, 06:48Serie A
di Dimitri Conti

Risultato: Milan - Cagliari 0-0

MILAN

Donnarumma 7 - Inoperoso per quasi un’ora, quando Pavoletti si presenta a colpire di testa da due passi è ottimo per posizionamento e riflessi. Sull’incornata di Godin poco più tardi riesce persino a superarsi.
Calabria 6 - Un suo gran destro da 30 metri alla mezz’ora regala l’illusione del gol ma sfila di poco largo rispetto all’incrocio. Attento in fase difensiva, dopo l’ammonizione Pioli preferisce toglierlo (dal 63’ Dalot 6 - Aggiunge poco alle trame offensive e non lamenta affanni dietro, anche perché il Cagliari spinge meno).
Kjaer 6 - Sul gioco aereo ha il suo bel daffare visto che quasi sempre è accoppiato con uno specialista come Pavoletti. Ne viene fuori indenne tranne che al 54’: senza Donnarumma poteva costar caro.
Tomori 6 - Prestazione diligente del centrale arrivato in inverno dal Chelsea. Sufficienza piena, con un paio di situazioni rivedibili: certo, Godin è una montagna, ma è servito Donnarumma per evitare il gol.
Hernandez 5,5 - Guardingo per tutto il primo tempo, sembra lui a doversi preoccupare di Nandez e non viceversa. Nella ripresa il copione non cambia e propone un giocatore troppo accorto per essere davvero lui.
Bennacer 6 - L’algerino è uomo d’ordine fondamentale per abbozzare una manovra convincente dal basso, non a caso la sua è stata una delle assenze più sofferte. Finché rimane dentro fa il suo (dal 63’ Meite 5,5 - Chissà se Bennacer non era al meglio: quando esce ed entra l'ex granata il Milan perde di qualità nella costruzione del palleggio).
Kessie 5,5 - Non è la sua serata, rimane per troppo tempo in disparte. L'ivoriano è vero e proprio uomo-immagine del Milan di Pioli e questa sera è venuta meno quell’energia necessaria per l’ultimo passo.
Saelemaekers 6 - Torna tra i titolari, è pimpante e scalda le mani a Cragno poco dopo il quarto d’ora. Ci riprova un minuto più tardi ma difetta nella mira. Meno coinvolto di lì in poi, esce all’intervallo (dal 46’ Leao 5 - Sarebbe la carta con cui Pioli spera di sparigliare il mazzo ma rimane tutto, perdonateci il gioco di parole, sulla carta. Contributo di poco peso).
Diaz 5,5 - Rivelazione degli ultimi tempi, lo spagnolo parte come appoggio alle spalle di Rebic. Tanti dei primi attacchi rossoneri passano dai suoi piedi, ma difetta in precisione. Alla lunga anche in sostanza (dal 57’ Castillejo 5,5 - Alla fine dei conti è quello che ci prova di più tra tutti gli attaccanti e che ci va anche più vicino, con un mancino che fischia largo. Non basta).
Calhanoglu 5 - Dovrebbe stare a sinistra, la realtà dice che lo si trova a giocare ovunque. Si accende però solo a tratti: l’occasione in cui è più pericoloso arriva da posizione impossibile. Un riassunto della serata rossonera (dall’89’ Mandzukic s.v.).
Rebic 5 - Mattatore del Grande Torino, è affidato a lui il ruolo di sostituto di Ibrahimovic. Scalda il destro già al minuto 4, strozzandolo un po’. Sembrano le prove generali, sarà in realtà uno dei pochi segnali che darà. Assente.
Allenatore: Pioli 5 - Missione tre punti per archiviare la questione Champions e senza ulteriori rimpianti che non guardino solo ai cugini. Già nel corso del primo tempo si hanno strane sensazioni: i suoi ci provano ma non si avvicinano mai alla porta, tirando da lontanissimo. Poi smettono persino di costruire per un pezzo, fino ai disperati assalti finali. Una domanda: i centimetri di Mandzukic, senza Ibra, non sarebbero serviti prima?

CAGLIARI

Cragno 6,5 - C’è sul destro di Saelemaekers centrale e potente. Soffia su quello successivo, ancor di più sul bolide targato Calabria. Più si avanza e meno è impegnato: ok quando Calhanoglu lo risveglia.
Ceppitelli 6,5 - Colleziona interventi in serie sul prato di San Siro, contribuendo a fornire grandi sicurezze al proprio reparto arretrato. Di errori se ne contano pochi, o nessuno. Fuori nel finale (dall’87’ Klavan s.v.).
Godin 7 - Sarà che in quanto ex interista avrà sentito aria di derby, ma questa sera veste i panni del grande generale. Rispolvera un’antica forma, di madrilena memoria e va pure vicino al gol.
Carboni 6 - Dei tre dietro è quello che concede un pelo di più agli avversari. D’altronde la carta d’identità, specie per quel ruolo, ha un suo peso. Nel complesso comunque regge bene (dall’88’ Rugani s.v.).
Nandez 6,5 - Gioca in assetto garibaldino: in un primo tempo di proposta offensiva non esaltante, l’uruguaiano è il più propositivo per distacco. Quando gli altri iniziano a salire lui si defila ma pur sempre correndo.
Marin 6 - Tra i fattori che hanno portato alla rimonta targata Semplici c’è stato anche un suo maggior coinvolgimento e la crescita delle sue prestazioni. Oggi raccoglie una sufficienza piena (dal 78’ Duncan s.v.)
Deiola 6 - Cuore sardo, è uno dei volti di questa salvezza del Cagliari che a un tratto sembrava utopia. Offre quantità sull’altare dell’equilibrio fino all’ultima goccia di sudore che ha (dall’87’ Asamoah s.v.).
Lykogiannis 6 - Il greco è uno di quei laterali che, se possono, amano avere facoltà di spinta. Stasera, con Calabria prima e Dalot poi, preferisce rimanere più coperto e badare al sodo. Lo fa efficacemente.
Nainggolan 6 - Applicazione costante, in entrambe le fasi cerca di accendere la luce per i suoi compagni. La sua energia è stata una delle fonti cui si è aggrappato il Cagliari nella rimonta della seconda parte.
Joao Pedro 6,5 - Il brasiliano fluttua in una posizione ibrida: non è né trequartista né attaccante, ma sa fare le cose migliori di entrambi i ruoli. Offre un cross al bacio per Pavoletti, che però non ne approfitta.
Pavoletti 5,5 - Ci mette un po’ ad entrare in partita, spunta quando i suoi iniziano a fare sul serio e ha un goloso pallone per allungare il suo record nella specialità aerea. Non lo sfrutta, sbattendo su Donnarumma (dal 78’ Cerri s.v.).
Allenatore: Semplici 6,5 - Si presenta a San Siro con la salvezza già in tasca e la certezza che il suo miracolo sia stato già compiuto a prescindere da cosa accadrà. Non gli basta però, vuole la conferma del campo e alla fine la ottiene: il Cagliari ci mette un po’ a giocare come vorrebbe ma quando lo fa manda in imbarazzo il Milan per quanto difende bene. Hanno fatto festa prima? Così dicono, ma non s'è visto.

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