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Milan-Fiorentina 1-0, le pagelle: Maignan ci mette la faccia. Beltran non fa nulla per crearsi l'occasione

Milan-Fiorentina 1-0, le pagelle: Maignan ci mette la faccia. Beltran non fa nulla per crearsi l'occasioneTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
domenica 26 novembre 2023, 06:12Serie A
di Gaetano Mocciaro

MILAN - FIORENTINA 1-0 45'+2 Théo Hernandez rig.

MILAN (pagelle a cura di Gaetano Mocciaro)

Maignan 7.5 - Poco impegnato nel primo tempo, è provvidenziale su Beltran a inizio ripresa e supereroe negli ultimi istanti dove ci mette letteralmente la faccia. Intervento che vale la vittoria che mancava da 49 giorni.

Calabria 6 - Lascia spesso gli esterni viola in grado di crossare e non sempre è perfetto nelle chiusure sui calci piazzati avversari, ma è tra i più propositivi e sempre vivo nelle sovrapposizioni. Dal 90' Florenzi sv.

Thiaw 6 - Dà una mano a Calabria raddoppiando spesso sulla destra. Si fa valere nel gioco aereo.

Tomori 6 - Qualche imprecisione a cui mette lui stesso una pezza.

Théo Hernandez 7 - Gli bastano un paio di lampi per accendere San Siro. Prima imbuca in area per Chukwueze, poi si inserisce con tempi da centravanti sulla giocata di Jovic, guadagnandosi e trasformando il rigore.

Musah 6 - Quando ha la palla al piede non sempre è preciso e a volte perde quel secondo di troppo. Ma è sempre presente quando c'è da murare e recuperare palloni. Dall'84' Krunic sv.

Pobega 6.5 - Ancora titolare dopo Lecce, è fra i migliori del centrocampo. Si fa trovare ovunque, dando una mano in difesa e facendosi valere negli inserimenti, impegnando anche Terracciano.

Chukwueze 5.5 - Dei nuovi acquisti è fra quelli più in difficoltà. Non si è mai del tutto acceso e nella partita in questione oltre a risultare prevedibile butta al vento le occasioni che gli vengono concesse.

Reijnders 6.5 - Testa alta e tocco preciso. Battaglia in mezzo e avvia la manovra offensiva.

Pulisic 6 - Torna a sinistra, dove ha giocato solo a Cagliari e dove in teoria si trova meglio. Pur non irresistibile, è lui a scuotere la squadra nei momenti di impasse. Dal 60' Loftus-Cheek 6 - Tanti appoggi sbagliati ma in mezz'ora fa subito valere la sua fisicità, specie nel gioco aereo. Sarà fondamentale averlo al top contro il Dortmund.

Jovic 6 - Di tirare in porta non se ne parla, ma che assist per Théo, nell'occasione che porta al rigore dell'1-0. Dall'83' Camarda sv - Entra nella storia del calcio italiano, facendo il suo esordio a 15 anni, 8 mesi e 15 giorni. Che sia la prima di una lunga serie di notti magiche.

Allenatore Stefano Pioli 6 - Tra infermeria e giudice sportivo la formazione è sostanzialmente obbligata, la squadra ben messa in campo e riesce questa volta a gestire bene il vantaggio, sapendo soffrire anche con un pizzico di buona sorte. Quello che ci voleva a pochi giorni da una sfida di Champions che sarà il bivio della stagione.

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FIORENTINA (pagelle a cura di Matteo Vana)
Terracciano 6.5 - Tiene in vita i viola con un paio di interventi importanti bloccando prima Pulisic e poi Pobega. Nulla può sul rigore, ma si dimostra ancora reattivo quando Jovic gli si presenta davanti impedendogli la rete con una grande parata di piede.

Parisi 5 - Troppo timido in avanti, o forse troppo preoccupato da Hernandez dalla sua parte. L’incubo diventa realtà a fine primo tempo quando si fa trovare leggermente fuori posizione e il francese gli prende il tempo costringendolo al fallo da rigore che condanna i suoi.

Milenkovic 6 - Si ritrova a giocare contro l’ex viola e compagno di nazionale Jovic, limitandone l’iniziativa e francobollandosi a lui senza lasciarlo respirare. La solita prova di grinta e muscoli.

Martinez Quarta 6 - Prestazione di sostanza la sua, passata a cercare di impostare e a proporsi in avanti; un lavoro dispendioso che però non ne pregiudica il rendimento e l’attenzione in fase difensiva.

Biraghi 6 - Dalla sua parte la Fiorentina spinge e crea pericoli. Arriva spesso e volentieri sul fondo facendo piovere cross in area che i compagni non sfruttano a dovere.

Arthur 5.5 - Ogni pallone passa dai suoi piedi, è lui il regista della squadra di Italiano. L’ammonizione presa dopo appena 12 minuti lo limita in fase di copertura, limitandolo leggermente in fase difensiva. Dal 46’ Lopez 6 - Mette in mostra le solite geometrie facendo girare la Fiorentina come fosse una macchina oliata alla perfezione. Si concede ancora qualche pausa, ma con lui in campo è un'altra musica.

Duncan 5.5 - Spetta a lui il duplice compito di schermare la difesa e cercare di impostare, ma si prende qualche pausa di troppo finendo per evidenziare un paio di amnesie che ne condizionano il giudizio. Dal 81’ Mandragora sv.

Nico Gonzalez 6 - Il più intraprendente dei suoi: ci prova in tutti i modi a segnare quel gol che, per le occasioni create, meriterebbe anche. Non ci riesce solo per un pizzico di sfortuna, quando pizzica il palo, o per questione di centimetri.

Bonaventura 6 - Con Gonzalez che fa praticamente la seconda punta e Sottil esterno puro, spetta a lui il compito di legare il gioco tra centrocampo e attacco. Non butta mai via il pallone, è sempre lucido e vederlo in difficoltà è raro. Un match senza grandi acuti, ma senza nessuna sbavatura. Dal 88’ Kouamè sv

Sottil 5.5 - L’intraprendenza non gli manca: cerca sempre di puntare il suo avversario, ma difficilmente riesce a saltarlo finendo per sbattere spesso sul muro eretto da Calabria. Dal 81’ Ikonè sv

Beltran 5 - I palloni giocabili sono pochi dalle sue parti, ma lui non fa nulla per crearsi l’occasione. E quando gli capita - clamorosa - non riesce a graffiare facendosi scippare il pallone dai piedi dall’uscita bassa di Maignan. Dal 70’ Nzola 6 - La sua fisicità è un grattacapo in più per i difensori rossoneri; non ha la grande occasione sui piedi, ma occupa l’area e la sua presenza basta per mettere in angoscia la retroguardia avversaria.

Allenatore Vincenzo Italiano 6 - La sua Fiorentina, a San Siro, ha due volti: nel primo tempo è troppo rinunciataria, nella ripresa si sveglia e mette paura al Diavolo sfiorando più volte il pari. Forse tardiva la scelta di sostituire Beltran, ma non può essere colpa sua se l’argentino si divora l’occasione migliore a tu per tu con il portiere avversario.

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