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Milan, Moncada: "Mio nonno pazzo di calcio, la mia carriera è iniziata con un CV al Monaco"

Milan, Moncada: "Mio nonno pazzo di calcio, la mia carriera è iniziata con un CV al Monaco"TUTTO mercato WEB
mercoledì 20 dicembre 2023, 18:53Serie A
di Simone Lorini

Ospite di MilanTv, Geoffrey Moncada, Direttore dell'Area Tecnica rossonera, ha parlato della sua carriera e di come è iniziato: "Avevo un nonno pazzo per il calcio, mi ha fatto vedere tante partite. Così ho cominciato a capire e a vedere le partite, i giocatori, le tattiche. Sono nato a Saint-Tropez ma sono andato subito a Canne, Nizza, Monaco che era una parte importante della Francia".

Come hai conosciuto il Milan?
"Il Milan ha avuto tanti giocatori francesi. Nella tv pubblica si poteva vedere la Champions e così ho conosciuto il Milan, i tifosi e questa bella maglietta. Era una squadra molto forte e tutti ne parlavano bene".

Raccontaci delle tue esperienza da calciatore.
"Ero tipo Gattuso, ero cattivo. Non ero alto ma cattivo, tanto pressing e intensità. Sono nato nell'1986 e il calcio francese stava diventando grande. Non ero male, non ero un super giocatore, ma ho visto che non ero il profilo giusto per giocare. Poi mi è piaciuto molto di più il mondo del calcio che giocare a calcio. Mi è piaciuto l'allenatore, il ds, il presidente perché era difficile da fare".

Che rapporto hai con la tua famiglia?
"Con i genitori sono molto vicino. Mio papà mi ha fatto vedere il calcio e giocare, mi ha lasciato molto libertà. Sul lavoro, invece, è diverso. Lui era un carabiniere, ho avuto una cultura un po' militare. Poi mia mamma mi ha sempre lasciato fare quello che volevo. Mi hanno sempre detto di fare le cose che mi piacciono. I miei genitori mi hanno sempre detto di fare esperienza e viaggiare".

Com'è nato il tuo lavoro? Cosa hai studiato?
"Ho studiato marketing, era interessante perché lavoravo di gruppo ma mi mancava qualcosa a livello sportivo. Alla fine della mia da giocatore e di studio, sono andato a trovare un'azienda di calcio. C'era una società che faceva lavoro video-tattico e scouting, ho cominciato così".

Com'è iniziata la tua carriera al Monaco?
"Ho mandato il mio cv al Monaco, ho aspettato e una volta il DS mi ha chiamato per fare un colloquio con me perché il mister, Claudio Ranieri, voleva una persona che facesse il match analyst. Sono venuto a Montecarlo, abbiamo fatto un meeting e la settimana dopo sono andato".

Ci credevi quando la tua squadra del cuore ti ha contattato per lavorare?
"Non ci credevo, ma sai che quando è il momento giusto devi andare".

Com'è proseguita?
"La squadra era in Serie B, c'era un fondo russo che aveva preso il club e aveva cambiato tutto. Il mister Ranieri, che ha mentalità italiana, ha chiesto un match analyst. Sono arrivato in ufficio a Monaco, ma non c'era nulla: nè pc, nè software ed era tutto da creare. Era interessante ma difficile. Ho avuto subito un rapporto con mister, staff e spogliatoio. Era molto importante per capire le domande, i bisogni dell'allenatore e tutte quelle situazioni difficili dello spogliatoio".

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