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Samp, Ferrero conferma: "D'Aversa? Fuochino. Faggiano? Se si libera dal Genoa..."

Samp, Ferrero conferma: "D'Aversa? Fuochino. Faggiano? Se si libera dal Genoa..."TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 28 giugno 2021, 17:38Serie A
di Ivan Cardia

Ospite de La Politica nel Pallone su Gr Parlamento, il presidente della Sampdoria, Massimo Ferrero ha parlato a 360°. Anche dell’avventura italiana a Euro 2020: “Il mio auspicio è di arrivare a riprenderci l’Europa. Roberto (Mancini, ndr), che io conosco, è una persona molto intelligente, è un grande allenatore: ha avuto il coraggio di mettere l’eccellenza giovanile del calcio italiano e sta avendo buoni risultati”.

Ora i quarti di finale col Belgio. Quante chance ha l’Italia?
“Tante, abbiamo una rosa meravigliosa e Roberto è uno che ha capito, sa di calcio, fa dei cambi molto coraggiosi e oculati, che finora gli hanno dato ragione. Lukaku è un grande giocatore, ma noi abbiamo qualità più importanti”.

Cosa ha provato dopo l’abbraccio tutto blucerchiato tra Mancini e Vialli?
“Un’emozione forte. Lì si vede l’amore per il calcio, anche se è un’altra epoca e non è più quel calcio lì, però vedo che vince l’amore. Tutti mi dicono che non ho preso l’allenatore, non l’abbiamo fatto perché è cambiata un’epoca, dobbiamo essere più attenti. Se pensate che Messi non è ancora stato rinnovato, qualche domanda me la farei. Oggi ci sono le grandi, le medie e le piccole: Lukaku, se lo chiama la Sampdoria, non viene. Gli stipendi sono andati alle stelle, è un calcio meno cuore e più finanza”.

I tifosi aspettano l’annuncio del nuovo allenatore della Samp.
“L’allenatore già ce l’ho, non sono un kamikaze. Sono un signore che rischia sempre, non lo annuncio per un fatto scaramantico: lo annuncerò il giorno 4. Allora dirò questo agognato allenatore, avete fatto una serie di nomi importanti. Dopo Ranieri, che fa 52 punti, non posso sbagliare l’allenatore. Molti scrivono che vogliono risparmiare: no. Voglio individuare una persona che sappia valorizzare le caratteristiche dei miei giocatori. Non posso rifare una squadra, il calcio è cambiato”.

Capitolo Superlega: perché le squadre più nobili volevano rubarvi il pallone?
“Ci sono costi incredibili. Ci sono giocatori che costano cifre altissime. Tutto il rispetto per Lukaku: grandissimo giocatore, ma non lo avrei pagato 70 milioni. Perché con quella cifra mi compro due Chiesa, o tre giocatori che possono diventare Lukaku. Con la Superlega, avendo dei costi molto alti come per esempio li ha la Juventus, dei monti ingaggi altissimi, hanno provato a fare una roba europea. Così hanno detto loro, almeno. Invece così si uccideva il calcio italiano ed europeo. È sempre una questione di ricavi. Io ho fatto la squadra femminile e sono rimasto meravigliato. Una top player della femminile prende 30-40-50 mila euro. Un top player del maschile prende 5-6-7 milioni. Poi parliamo di disparità e uguaglianza. Siamo andati troppo oltre con questi costi”.

Se sono così alti, sarà anche responsabilità dei presidenti o no?
“Totalmente. Io lo dico da anni: è cambiata un’epoca e noi del calcio dobbiamo darci una regolata. Io ringrazio Dio che non ho debiti, l’altro anno ho fatto un segno meno per il lockdown. Ma lei deve chiedersi una cosa: come mai non c’è mercato? Io l’altro anno ho venduto solo Linetty al Torino. Nessuno ha venduto giocatori: qualcosa vuol dire e noi presidenti qualche domanda ce la stiamo facendo”.

Tornando a Euro 2020, avete uno tra Damsgaard e Jankto in semifinale.
“Un Damsgaard valeva 50 milioni? Oggi non so quanto vale perché non è in vendita, me lo tengo stretto e lo facciamo crescere, perché voglio arrivare a farci quei famosi soldi che ho nominato prima. Per me vale una forbice da 30 a 50. È come la canzone: uno su mille ce la fa. Lui ha talento e andrà lontano”.

“L’allenatore l’ho deciso, è stata una decisione faticosa. Io vengo dal cinema: ho capito che per non sbagliare allenatore prima devi capire l’uomo. Ormai non è un fatto tecnico o tattico, è un fatto mentale. Io devo prendere un allenatore simile a Ranieri, che abbia le stesse caratteristiche. Un Ranieri di vent’anni prima, che però mi faccia giocare i giovani. Vedete se capite chi è”.

D’Aversa?
“Fuochino”.

Giampaolo?
“Acqua”.

Iachini?
“È il salvatore del calcio italiano, ma è acqua”.

Pirlo?
“Mi sarebbe piaciuto prendere Andrea, ci ho pensato tanto. È un fuoriclasse, però lui avendo allenato la Juventus non avrebbe avuto la testa per venire alla Sampdoria”.

Gattuso?
“Magari! Lo amo, ma mi ha già detto no una volta e gli ho portato fortuna perché poi è andato al Napoli. Non so se è stata la sua fortuna o meno. Lui è un bravo motivatore”.

Alla Sampdoria ha fatto bene Mazzarri.
“Non ho mai avuto il piacere di incontrarlo e di conoscerlo. È un uomo molto elegante mi hanno detto”.

Arriverà anche Faggiano come ds?
“Vediamo. È tesserato col Genoa, se si libererà potrebbe essere una buona idea”.

Agli Europei abbiamo visto il pubblico negli stadi. Cosa succederà alla ripresa del campionato?
“È un altro fattore, prima si giocava in dodici perché c’era un allenatore che poteva gridare. Col pubblico non si potrà più fare. Ora i ragazzi, abituati col pubblico e disabituati dal lockdown, dovranno riabituarsi di nuovo, anche se ovviamente sono felice perché i tifosi sono l’anima del calcio. Anche quelli che contestano, è il sale del calcio. Ritornerà il tifoso coi suoi cori e non ci sarà più il dodicesimo in campo. Molti di noi sono stati facilitati dal lockdown. Erano sempre partite che ti facevano venire un tuffo al cuore, perché per esempio il derby di Genova è un’emozione unica e ringrazio i tifosi. Ora sarà più complicato, la scelta dell’allenatore non bisogna sbagliarla”.

Lei si è opposto al super-spezzatino. Come finirà?
“Io ho un po’ di timore. Vengo dal cinema, facevamo 700 film l’anno e ora ne facciamo 21. Cerchiamo di usare la testa, abbiamo un’industria e se andiamo avanti con queste rivoluzioni perdiamo tifosi. Non è che possiamo sconvolgere il mondo subito”.

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