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Santon: "Inter-United del 2009 racchiude la mia carriera. Mourinho come un secondo papà"

Santon: "Inter-United del 2009 racchiude la mia carriera. Mourinho come un secondo papà"TUTTO mercato WEB
© foto di Alberto Fornasari
ieri alle 15:30Serie A
di Tommaso Bonan

"Inter-Manchester United del 2009 penso sia stata la partita che racchiude la mia carriera". Ospite di Radio Serie A, l'ex difensore Davide Santon ha parlato di alcune delle tappe più significative della propria carriera: "Anche grazie a quella gara sono andato avanti un bel po' di anni, ancora adesso la gente si ricorda della marcatura a uomo su Cristiano Ronaldo che quell'anno vinse il pallone d'oro. Era il mio esordio in Champions League e avevo compiuto 18 anni. Si giocava l'ottavo di finale, per l'Inter era una partita fondamentale. In quel periodo ero tranquillo e spensierato, stavo bene fisicamente, avevo l'adrenalina addosso e ricordo che studiai bene CR7, anche se un giocatore così puoi studiarlo finché vuoi, ma se vuole la giocata diversa te la fa sempre. Cercai di non farlo partire palla al piede, ma anche quando successe poi riuscii a fermarlo. Un'emozione che non si può dimenticare".

Mourinho come un papà. Non avrei mai pensato di partire titolare, invece Mourinho venne da me e disse: non mi interessa se hai 18 anni, io per te stravedo e perciò questa la giochi tu. Il giorno dopo il match, scherzando, mi disse: "Oh, ieri hai fatto veramente schifo". Era il suo modo per vedere la mia reazione, per caricarmi. Infatti aggiunse: "Tu sì che hai i c....i. Giocherai anche al ritorno". Comunque avevamo un rapporto molto amichevole. Mi scriveva messaggi del tipo: "Oggi cosa farai?", o "Fai il bravo e vai a dormire presto". Come un secondo papà che voleva rigassi dritto.

L'infortunio. "Faccio il mio esordio a gennaio 2009 e da quel momento gioco praticamente tutte le partite da titolare. In un anno debutto anche in Coppa Italia, in Champions League, in Nazionale Under-21 e con Lippi anche nella Maggiore. Quando sta per iniziare la stagione 2009/10, mi convocano in U-21 contro il Lussemburgo, mi fanno un brutto intervento che comporta la rottura del ginocchio. All'intervallo premono per farmi tornare in campo. Abbiam bisogno di te mi dicono, devi giocare. Allora stringo i denti, torno in campo, ma mi spappolo il menisco. Vengo operato, ma dopo poche settimane ero già tornato a correre. Da quel momento inizia un calvario. Il ginocchio si gonfiava sempre, sentivo sempre dolore, non mi sentivo più io, non ero più il Davide Santon di prima. Quel momento ha condizionato il futuro, la mia carriera che comunque è stata buonissima, ma avrei potuto fare molto di più".

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