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TMW RADIO - Ag. Rugani: "Vorremmo dare continuità al percorso, ma va sentita la Juve..."

TMW RADIO - Ag. Rugani: "Vorremmo dare continuità al percorso, ma va sentita la Juve..."TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
lunedì 15 marzo 2021, 18:48Serie A
di Dimitri Conti
Archivio Stadio Aperto 2020-2021
TMW Radio
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Davide Torchia intervistato da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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Davide Torchia, agente tra gli altri del difensore Daniele Rugani, è intervenuto su TMW Radio, nel corso della trasmissione Stadio Aperto con Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini, iniziando dalla corsa Scudetto e dalle velleità dell'Inter: "Quando una squadra ha tenuto un certo trend per tutto questo, è difficile che cambi... Mettiamo che possano avere un paio d'inciampi? Dall'altra parte però le rivali devono vincerle tutte, e non è semplice. Nella parte bassa invece, con più squadre in lotta, scontri diretti e difficoltà di far punti, ci sono quattro-cinque formazioni di livello vicino che lotteranno fino alla fine".

Com'è andato lo scontro Ronaldo-Cragno, da ex portiere?
"Una cosa che è nell'istinto dei portieri è capire subito se in uscita può arrivare sul pallone: al primo metro, se c'è la percezione, parte. Sia che ci siano gambe tese o nessuno davanti: in quella frazione di secondo lo senti arrivare, c'è un omino dentro di te che dice: "T'ha preso!". Un po' come quando freni, guardi lo specchietto e realizzi che sei dal carrozziere. Clinicamente, per quello che è successo, gli è andata bene. Per regolamento era espulsione".

Vedere Rugani sempre titolare è una conquista?
"Sì, possiamo dire così. Mettiamoci di mezzo la sfortuna dell'infortunio muscolare e della ricaduta, una cosa che non aveva mai vissuto prima. La pazienza avrebbe voluto un inserimento graduale, ma essere sempre disponibile e presente per lui è stato un piacere: si è tolto la ruggine di dosso, grazie a prestazioni di buon livello che hanno creato fiducia nei suoi confronti".

La corsa dopo il gol al Bologna sembra descriverlo come uomo spogliatoio.
"Giustamente si è caricato di molte responsabilità, ha trovato la Sardegna intera ad accoglierlo bene. Quando vieni da periodi duri, è normale che il morale ti scenda un po': se trovi manifestazioni d'affetto così, riesci a sentire la squadra tua anche essendo arrivato da poco. Pensate che poi sono una delle squadre che, la sera, invece di stare tutti da soli in camera si trovano insieme a giocare a Risiko. Un tempo si vincevano Scudetti anche giocando a carte, una cosa che unisce. Daniele mi dice che si trova molto bene, quando esce non si sente il giocatore che va a farsi la passeggiata in centro, ma proprio uno che abita a Cagliari. La squadra mi sembra coesa".

Ieri che Juventus ha visto?
"Hanno cercato di approcciare bene perché squadre come quelle se sbagliano una partita e poi una mezza dopo, è difficile che succeda anche in quella successiva. Le cose però vanno meritate... Si è messo tutto nel posto giusto: vantaggio su calcio d'angolo, senza bisogno di azioni manovrate. Bello lo schema, tra l'altro: hanno tolto dalla zona calda i tre più bravi di testa. Poi il secondo gol è arrivato in contropiede, su rigore: così si è andati sul copione più vicino alle loro aspettative".

Sorpreso dall'inserimento di Chiesa nella Juve?
"Farò di tutto per non entrare nella schiera di chi tre mesi dopo dice una cosa diversa dall'altra. Devo fare quasi ammenda: conoscendo la Juventus e le difficoltà che molti hanno avuto per entrare, non me l'aspettavo. Kulusevski invece ha fatto subito uno strappo importantissimo, mentre ora si deve assestare. Chiesa è già pronto, già fatto nelle dinamiche. Anche se sbaglia, ti dà la sicurezza da titolare che ha già fatto 100 partite nella Juventus. Ha avuto la sua fiducia, ma perché se l'è guadagnata".

Cosa è cambiato da Di Francesco a Semplici nel Cagliari?
"Il Cagliari è una squadra costruita su una certa qualità tecnica, rinforzata nel mercato di gennaio. Semplici per me è stato bravo nel dare una ventata di voglia e tranquillità ad una squadra che aveva il morale sotto i tacchi, frenata in maniera incredibile. Per quanto ho visto io, la squadra era in difficoltà personale, non riuscivano a tenere i palloni e fare i passaggi: serviva lo sblocco. Infatti nella partita col Crotone hanno rischiato di andare due volte sotto nei primi dieci minuti... Da lì sono cresciuti e hanno raggiunto i risultati: lo stop con la Juve si può mettere in preventivo, ora dovranno ripartire".

D'Aversa sta lavorando bene al Parma?
"Ha messo bene in campo la sua squadra. Ci si aspetterebbero grandissime difficoltà da loro vista la zona di classifica, ma sinceramente mi è sembrato che dal mercato di gennaio in poi si siano sistemati bene. Hanno pareggiato due partite che vincevano come con Udinese e Spezia, simile con la Fiorentina e poi ieri hanno battuto la Roma... Hanno segnato tanti gol, ci sono squadre che non arrivano in porta per un'ora e mezza, loro no. Via qualche senatore e dentro qualche ragazzo: con tutto il rispetto, D'Aversa sta dimostrando di essere allenatore vero. Sbracare al primo risultato negativo era un attimo. Hanno vinto contro la Roma, non senza soffrire, e a fine partita c'era la sensazione che non avessero avuto fortuna, ma che avessero soltanto meritato".

La Juventus è a fine ciclo, o ne sta già iniziando uno nuovo?
"Non puoi fare un ciclo uguale a quello precedente. L'intento della Juventus, mettendomi nei loro panni, è quello di sapere quando il ciclo va verso il termine, e unire la fine con un nuovo inizio. Consideriamo che nelle ultime stagioni la Juve era stata quasi sempre la squadra più vecchia d'Europa: hanno rimesso i puntini sulle i, considerando che qui da noi non puoi permetterti di sbagliare gli acquisti in prospettiva. Non è un momento facile: la crisi del mercato esisteva già prima del Covid, e i soldi che può spendere una big italiana sono gli stessi di una media inglese o tedesca".

Paratici rimane alla Juventus?
"Sì. Per me ha senso impostare l'ambiente ideale intorno a Pirlo, e non parlo soltanto di risultati. Hanno scelto questa linea, giusta o sbagliata, e se vuoi seguirla devi avere la continuità con i vari Cherubini, Paratici e tutto l'ambiente tecnico. Non c'è solamente Paratici in scadenza, ma sono davvero quasi tutti, scout compresi. Devi pensare per tempo a sostituire il team, eventualmente. Credo andranno avanti".

Le undici partite conclusive stabiliranno il futuro di Rugani?
"Dobbiamo aspettare di vedere come finirà la stagione, e sappiamo bene il perché. Daniele è quello che gioca e che deve sentire certe cose, mi sembra di aver capito che cercasse un ambiente che potesse ridargli smalto nuovo, a 26 anni. Andrebbe sentita la Juventus, ma ci piacerebbe dare continuità sotto questo punto di vista. Le squadre però non sono le mie, vanno capite tutte le condizioni economiche e tecniche, se possono o meno investire certe cifre su un difensore. Faranno i loro conti...".

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