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TMW RADIO - R. Vanoli: "Crnigoj mi ha scritto dopo l'eurogol, gli dicevo sempre di tirare di più"

TMW RADIO - R. Vanoli: "Crnigoj mi ha scritto dopo l'eurogol, gli dicevo sempre di tirare di più"
lunedì 14 febbraio 2022, 19:06Serie A
di Dimitri Conti
Archivio Stadio Aperto 2020-2021
TMW Radio
Archivio Stadio Aperto 2020-2021
Rodolfo Vanoli intervistato da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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L'allenatore Rodolfo Vanoli ha parlato a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini, iniziando da "Sul mercato le squadre in basso si sono mosse tanto per rinforzare l'organico, l'Udinese mi era piaciuta molto contro il Torino, una squadra europea cui mancava un po' di fantasia. Ora devono stare molto attenti a quelli dietro".

Il calendario poi è complicato.
"Dispiace perché certe situazioni si potrebbero evitare. Non so se sostituire Gotti con il suo secondo Cioffi sia stata una scelta giusta: gli allenatori servono e spesso fanno la differenza, spero abbiano azzeccato. La squadra è buona ma va fatta girare bene".

Come valuta il lavoro di Zanetti a Venezia?
"Allenatori e squadre vanno giudicati a fine stagione: sicuramente fino ad adesso ha fatto un ottimo lavoro, dopo aver portato il Venezia in Serie A ci si è adattato. Spero centrino l'obiettivo, Venezia ha una bella società in cui ho tanti amici".

Quanto lo vede cresciuto Crnigoj?
"Quando eravamo al Koper sembrava tutto fatto con l'Udinese, quando aveva 17 anni. Ha delle qualità incredibili che oggi rivedo tutte: gli dicevo che tirava troppo poco in porta e l'altro giorno ha fatto un eurogol. Infatti mi ha scritto appena finita la partita. Adesso è un giocatore importante, ha capito l'alimentazione e cosa significa allenarsi a certi livelli. Il calcio che avevo proposto io al Koper è quello che sta vedendo".

Che salto fa Cabral da Svizzera a Italia?
"Secondo è ancora grande. Il Basilea, per dire, non è nemmeno primo quest'anno... La bellezza della Svizzera sono le grandi strutture con cui lavori benissimo, ma il campionato non è troppo competitivo. Sì, la nazionale va bene ma sono quasi tutti di doppia origine".

Stulac sta vivendo la carriera che ci si aspettava?
"Per me sta facendo benissimo, giocare nell'Empoli è un obiettivo raggiunto se sai da dove sei partito. Anche Leo è un ragazzo che ho fatto esordire io, uno di quelli che si fa domande ma non si dà risposte. Lì c'è sempre un margine di miglioramento. Il professionista è esemplare, se hanno venduto Ricci adesso e non a giugno è perché credono in Stulac e sono convinto non sbaglino".

C'è un nuovo Ilicic in Slovenia?
"Adesso si prendono più giocatori dall'estero anche lì, stanno cambiando la loro politica e temo stiano sbagliando. Erano bravi coi settori giovanili, dal mio Koper fino al Domzale o al Celje, oggi si guarda più fuori anche perché ci sono più investitori stranieri".

Perché il Lecce non allunga?
"Conosco tutti lì, dal presidente a Corvino fino all'allenatore Baroni, mio ex compagno di squadra. Hanno investito tanto sui giovani e, cambiando la generazione, serve tempo per amalgamare un po' il tutto. Sono comunque primi in classifica e vuol dire tanto: la Serie B è un campionato tosto, che vinci nelle ultime partite".

Come spiegarsi le difficoltà del Crotone?
"Pure lì è stato cambiato tutto, l'allenatore nuovo è bravo ma ha un gioco molto offensivo. Il 3-4-3 è stato un rischio, può succedere che non vada bene. La società però è forte e seria e sono convinto rimarrà nella categoria".

Triestina una grande delusa?
"Ora che sono a casa vado spesso a vederli e mi dispiace, conosco Milanese e quanto ha investito nella società negli ultimi 5 anni. Purtroppo ci sono annate in cui non riesci a venirne a capo, fino a dicembre tutto bene poi un qualcosa di inaspettato. Se poi non partecipi e corri, pur avendo giocatori tecnici, la palla la prendono sempre prima gli altri. A gennaio la rosa è stata un po' svecchiata... Una città come Trieste merita qualcosa in più, magari tramite i playoff".

Suo fratello Paolo si appresta ad esordire sulla panchina dello Spartak.
"Gavetta l'ha fatta, stando vicino a Conte puoi solo che imparare. Ci sentiamo ed è molto teso, mi ha detto che sono in un frullatore. Però è carico e determinato, la prima partita è un po' come alla Scala, ci vuole un pizzico di fortuna nel partire bene. Anche perché la sua proposta calcistica è un po' nuova rispetto alla Russia, spero che i calciatori assimilino i suoi concetti".

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