Brescia fra battaglia legale e cambio di proprietà. C'è ottimismo sul fondo statunitense

Dopo il deferimento di ieri da parte della Procura Federale, davanti alla quale gli avvocati delle Rondinelle hanno presentato una memoria difensiva scritta nella quale era confermata la mancata volontà di andare al patteggiamento visto che il Brescia si considera vittima di una truffa e considera le tempistiche troppo lunghi (visto che si parla di una scadenza di febbraio) puntando sul dover scontare la penalizzazione – che non pare in dubbio – non in questa stagione, ma per la prossima in modo da salvare la categoria.
Una tesi che non sembra essere accettata dalla Procura Federale che ha deferito il club che il 29 maggio è atteso dall’udienza presso il Tribunale Federale Nazionale che dovrebbe sancire i quattro punti di penalizzazione. L’edizione bresciana del Corriere della Sera ha stilato la road map dei prossimi appuntamenti: “Le memorie difensive vanno presentate entro martedì 27, la sentenza arriverà già il 30. A quel punto, dopo il 2 giugno, sarà pianificato il secondo grado di giustizia sportiva: coinciderà con gli impegni delle nazionali e questo sembra spingere il governo del calcio ad aspettare anche la Corte d’Appello prima di riscrivere in modo definitivo la classifica”.
Sullo sfondo resta la vicenda relativa alla cessione del club con un’eventuale retrocessione in Serie C che influirà sul prezzo finale che il fondo statunitense che lavora in sinergia con l’ex dg Francesco Marroccu. La priorità è iscrivere la squadra entro il sei giugno senza il passaggio di proprietà formale, ma con un finanziamento cospicui (tra i sei e i sette milioni di euro) finalizzato poi al closing che avverrà nel corso dell’estate quando sarà definita la categoria in cui il Brescia militerà. Il gruppo in questione è determinato a salvare il club a prescindere e mantenerlo fra i professionisti.
