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Mancini: "Io per la Sampdoria ci sarò sempre. Ora dobbiamo restare più uniti che mai"

Mancini: "Io per la Sampdoria ci sarò sempre. Ora dobbiamo restare più uniti che mai"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 11:56Serie B
di Daniel Uccellieri

La Sampdoria è retrocessa in Serie C per la prima volta nella sua storia. A far rumore è stato il silenzio della società, che ha chiesto scusa ai tifosi blucerchiati in con un comunicato arrivato a quasi 24 ore dall'amara retrocessione. A rompere il silenzio è stato Roberto Mancini, chiamato ad aiutare la squadra nel periodo più complicato con Evani e Lombardo. Lo ha fatto dalle colonne se Il Secolo XIX: "I tifosi della Sampdoria sono i migliori del mondo, lo saranno sempre. Lo saranno anche in Serie C. Sono sicuro che la squadra potrà contare sempre sul loro appoggio"

Sarà, ma al momento lo sbandamento è notevole…
"Ed è comprensibile. La Sampdoria non è mai stata in questa categoria: è ovvio che chi tifa per la Samp adesso sia abbattuto"

Può garantire ancora la sua vicinanza, come ha fatto in queste ultime sei partite di campionato?
"Io per la Sampdoria ci sarò sempre, l’ho detto e lo ribadisco. Però, purtroppo, non posso più giocare"

Ha parlato con suo figlio?
"Sì, certamente. Ci siamo sentiti"

Lui ha ancora un anno di contratto come direttore sportivo. Avete parlato del futuro?
"No, come si fa adesso? È troppo presto. Non sono trascorse nemmeno ventiquattro ore. Questo non è il momento di pianificare, ma soltanto quello di metabolizzare ciò che è successo, per provare a ripartire. Dopo anni difficili, difficili come non ce ne sono mai stati, bisogna sperare che possa iniziare finalmente un periodo nuovo".

Quali errori sono stati commessi, secondo lei?
"Non sta a me giudicare cosa sia stato fatto o meno. Io ho seguito soltanto qualche allenamento nell’ultimissima parte della stagione. Non posso conoscere le dinamiche interne alla società"

Una squadra costruita per centrare la promozione diretta è retrocessa: com’è possibile che sia accaduto?
"Purtroppo, anche questo è il calcio. Ogni tanto accadono cose del genere. Fa scalpore perché la Sampdoria è una società molto importante. Lo è a livello nazionale, ma anche internazionale. Per questo ovunque - anche all’estero - si parla della sua retrocessione in Serie C".

Ha parlato con il presidente della Sampdoria, Manfredi?
"No, non ci siamo sentiti. Credo che il momento sia molto complicato. Lo è per tutti".

Tante società, prima della Sampdoria, sono sprofondate in Serie C dopo aver vinto ai massimi livelli: Bologna, Napoli, Parma, Verona… Tutte hanno incontrato molte difficoltà prima di risalire. Come se ne esce? Quali sono, secondo lei, i passi da compiere per tornare velocemente in B?
"Io non sono un esperto di Serie C. È una categoria che non conosco. Già la Serie B è un torneo molto complicato, e so che la C lo è ancora di più. Servono conoscenze e competenze adeguate. Però, adesso, è troppo presto per andare oltre".

Se dovesse dare un consiglio, almeno all’ambiente, cosa direbbe?
"Direi di restare uniti, più che mai. Di questo c’è bisogno adesso: compattezza e unità"

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