"Finché i tifosi della Samp canteranno non ci saranno problemi per il futuro": il post di Mancini

"Finché i tifosi della Samp canteranno non ci saranno problemi per il futuro. Pres. Paolo Mantovani": così, attraverso una Instagram stories pubblicata sul proprio profilo personale, l'ex Commissario Tecnico della Nazionale Roberto Mancini, che ha vestito la maglia della Sampdoria dal 1982 al 1997, scrivendone importanti pagine di storia, ben differenti da quelli che scritto ieri la gestione attuale, con la quale è arrivata la prima retrocessione in Serie C della società blucerchiata in 79 anni di storia.
La frase che Il Mancio ha postato è corredata da un video della tifoseria ligure con sovrapposto il compianto presidente, che il 3 luglio 1979 rilevò la società per rimanerne a capo fino al 14 ottobre 1993, giorno in cui morì all'età di 63 anni per un cancro ai polmoni; a lui subentrò poi il figlio Enrico Mantovani, secondo dei suoi quattro. Pagine appunto gloriose quelle di quegli anni, che hanno sempre visto il club tra Serie A e al massimo Serie B.
A ogni modo, anche l'attuale proprietà ha detto che ridarà dignità alla società, parlando attraverso la nota che di seguito torniamo a pubblicare:
"La retrocessione maturata ieri rappresenta uno dei momenti più dolorosi e significativi nella storia dell’U.C. Sampdoria.
Un epilogo amaro che impone un’assunzione di responsabilità piena, collettiva e non differibile.
Nel corso della stagione la proprietà ha sostenuto il progetto con investimenti significativi tanto sul piano organizzativo quanto su quello tecnico, puntando in ogni ambito su professionisti di primo livello, con l’ambizione di riportare la Sampdoria ai vertici.
Questo, tuttavia, non è bastato. La stagione è stata segnata da scelte non all’altezza, da errori e da dinamiche che non siamo riusciti a correggere in tempo utile.
Il primo pensiero va ai nostri tifosi. A chi, in casa e in trasferta, ha continuato a sostenere questi colori con passione e appartenenza. Deluderli è ciò che fa più male. A loro vanno le nostre scuse più sincere.
Sappiamo che le parole non colmano la distanza con le aspettative, ma rappresentano il primo passo verso un impegno rinnovato.
L’U.C. Sampdoria ha una storia e un’identità che la proprietà, la dirigenza e la squadra sono chiamati a rispettare e a proteggere.
Ora è tempo di riflettere con lucidità, di riorganizzarsi con rigore e di lavorare con ancora maggiore determinazione per restituire al club la dignità che merita.
Rialzarsi non sarà semplice. Ma è l’unica direzione possibile. Lo dobbiamo alla nostra storia, alla nostra città e a ogni persona che ama questa maglia".
