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Dal campo all'aula di Coverciano. Guffanti e il suo libro "La giusta osservazione”

ESCLUSIVA TMW - Dal campo all'aula di Coverciano. Guffanti e il suo libro "La giusta osservazione”TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
lunedì 25 settembre 2023, 11:49Altre Notizie
di Claudia Marrone

Tra i cinquanta migliori scout al mondo di Football Manager, direttore sportivo e opinionista tv. E adesso, anche scrittore. Non si fa mancare niente Riccardo Guffanti, attuale scout del Cagliari, prossimo al presentare il suo primo libro "La giusta osservazione” (edito da Libraccio - Kudos e acquistabile al costo di 15,00€), la cui prima sarà a Milano giovedì 28 settembre presso la libreria Libraccio di Viale Romolo 9. Di come nasce l'idea di questo primo libro, lo stesso Guffanti ne ha parlato in esclusiva a TuttoMercatoWeb.com: "L'idea nasce un po' di anni fa, quando ho iniziato a presenziare come docente ai corsi FIGC con Adise, di cui sono consigliere, dove ho tenuto lezioni sullo scouting. Ho accumulato una serie di slide e tanto lavoro, e ho voluto metterlo insieme per spiegare come nasce un osservatore, uno scout, mestiere non spesso facile da spiegare. Si rassomiglia al ruolo di match analyst, entrambi guardano con gli occhi, ma i dati statistici sono diversi. L'osservatore non si basa solo su ciò che di scientifico c'è, ma si informa anche sul passato del giocatore. Questo per fare un esempio. È chiaro che l'attore principale è il calciatore, ma anche chi cerca e lo valuta ha un'importanza paritaria".

Senza spoilerare il libro, come riassumerebbe in breve lo svilupparsi del compito dell'osservatore?
"Nel manuale redatto, spiego come si parte, come ci si approccia, quali sono gli elementi base per l'organizzazione e il metodo di lavoro, che non può essere univoco, perché si deve tener sempre conto del contesto per cui si opera. Spiego poi anche come si fanno le relazioni da presentazione, e in più c'è un capitolo scritto con un agente di un'agenzia ungherese, che spiega poi anche come in quel caso lavora lo scouting. Ma ripeto, la cosa principale, è tener conto del dove operiamo: a esempio, a Cagliari diamo prima spazio ai sardi, poi più generalmente agli italiani, poi ci spostiamo in Europa e infine in Sudamerica, privilegiando l'Uruguay, con il quale c'è una storia che lega i paesi da anni".

Nel libro sono raccontate anche delle storie. Autobiografia?
"No, sono solo storie reali, ma niente di autobiografico. Però credo che le stesse fossero efficaci per tenere poi la parte manualistica, perché con quelle storie vengono fuori delle metafore che fanno capire che non si deve osservare solo con gli occhi, ma anche con l'intuito, con il cuore. Ecco anche il perché del titolo, ha una doppia valenza, perché non si guarda solo con gli occhi".

Più in generale. Il lavoro dell'osservatore è cambiato, anche a causa dei nuovi regolamenti: come incide il fattore under/over?
"Non è una regola che complica il lavoro, semplicemente lo modifica. Basta conoscere il proprio territorio e, come dicevo prima, adeguarsi a quella che è la politica e quelle che sono le direttive del club per cui si lavora".

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