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Stefano Discreti: "StraVialli"

Stefano Discreti: "StraVialli"TUTTO mercato WEB
sabato 7 gennaio 2023, 08:49Altre Notizie
di Redazione TMW

Stavolta è dura davvero, mi scuso in anticipo se non sarò breve.
Sapevo che questo momento sarebbe arrivato ma la realtà è che non siamo mai pronti dinanzi alla morte, soprattutto quando sopraggiunge a questa età.
“Gli eroi sono tutti giovani e belli” cantava (e canta ancora) Guccini e tu Gianluca caro il mio eroe giovane e bello lo sei stato davvero sin da quando ti ho scoperto tra le figurine del mio primo album Panini completato nel 1984 con quei ricci e quella strana maglia addosso che mi piaceva tanto come abbinamento di colori e poi successivamente nel vederti in campo con quel fare da guascone dove mi sono letteralmente innamorato calcisticamente di te arrivando addirittura a simpatizzare per la Cremonese per “colpa” tua.

Gianluca sei per me il ricordo dell’Italia di Azeglio Vicini, quella che più di tutte in assoluto ho sostenuto, quella di Euro 88 e del primo videoregistratore a casa (per riguardare magicamente le partite) ma soprattutto delle Notti Magiche di Italia 90.
Sei il ricordo della scuola “marinata” per scappare alla Borghesiana con mio cugino Francesco e venirti a conoscere di persona (in un’oscena versione biondo platinato diciamolo) cercando anche di rapire dal vivo i segreti della nuova Nazionale di Arrigo Sacchi.
Gianluca sei la felicità di vedere il campione indossare finalmente la maglia del cuore, quella della Juventus, dopo averti sempre ammirato da avversario.
Gianluca sei la voglia di non arrenderti mai quando Trapattoni (anche i grandi possono sbagliare) aveva deciso che la tua carriera era quasi giunta al capolinea arretrandoti addirittura a centrocampo vedendo in te un “reloaded” del percorso calcistico precedentemente effettuato da Boniperti.
Gianluca sei la rovesciata nella “tua” Cremona quando volevi andartene dalla Juve ma Lippi aveva capito che la sua armata non poteva prescindere da te, indiscutibile leader carismatico.
Gianluca sei la corsa a recuperare il pallone dentro la porta dopo la rimonta casalinga contro la Fiorentina perché se poi Del Piero segna il sorpasso ed il suo gol più bello di tutta la carriera è merito soprattutto del tuo non accontentarti mai.
Gianluca sei il coraggio di salutare per sempre in chiesa il tuo “fratello” Andrea (s)Fortunato subito dopo la decisiva trasferta di Firenze del ritorno.
Gianluca sei il ricordo dei miei 19 anni che volano via vedendoti sollevare al cielo la Coppa “maledetta” proprio nella mia Roma pochi giorni prima dei miei esami di maturità.

Gianluca sei la forza di affrontare la malattia con il sorriso nonostante tutto lasciando un segnale di forte speranza per tutti.
Gianluca sei l’abbraccio strappalacrime con tuo “fratello” Mancini subito dopo il trionfo di Wembley perché il dio del calcio quella sera ha voluto restituire qualcosa ad entrambi dopo la dolorosa sconfitta blucerchiata contro il Barcellona di “Rambo” Koeman dove tutti tifavamo per voi (eh si, è esistito anche un tempo in cui in Europa si tifavano tutte le squadre italiane…).
Gianluca sei anche però purtroppo la conferma, come già successo per Sinisa, che dinanzi alla malattia non esistono eroi, guerrieri, ma solo persone che con dignità affrontano un percorso doloroso dove chi alla fine non ce la fa non è perché ha lottato di meno di chi sopravvive ma è solo una questione di fottuta fortuna.

Da oggi tutti ci sentiamo più poveri e la mia, la nostra, generazione si sente inesorabilmente più vecchia.
Se ne è andato un campione, dentro e fuori dal campo, amato da tutti (o quasi), a volte criticato e anche fuori dagli schemi sopratutto in giovane età ma che ha sempre incarnato le vesti del leader carismatico, del capo gruppo, dell’amico generoso, guascone e disponibile con tutti.
Caro Gianluca mi piace dirti addio con le parole che proprio tu nel 1995, quando avevo appena compiuto 18 anni, usasti per salutare Andrea nella sua Salerno
“Speriamo che in paradiso ci siano delle squadre di calcio così che tu possa essere felice e correre dietro ad un pallone”
Oh capitano, mio capitano adesso corri anche tu felice dietro ad un pallone in Paradiso.

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