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Guardiola commuove parlando della guerra a Gaza: "I prossimi bambini saranno i nostri"

Guardiola commuove parlando della guerra a Gaza: "I prossimi bambini saranno i nostri"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Titone/BernabeuDigital.com
ieri alle 12:19Calcio estero
di Michele Pavese

L'allenatore del Manchester City, Pep Guardiola, ha ricevuto una laurea honoris causa dall'Università di Manchester, in riconoscimento del suo straordinario contributo alla città in nove anni dentro e fuori dal campo di calcio. Durante la cerimonia, il tecnico catalano ha tenuto un discorso carico di sentimento, che farà parecchio discutere: "Sia chiaro: non si tratta di ideologia. Non si tratta di dire che io ho ragione e tu torto. Si tratta semplicemente di amare la vita. Di prendersi cura degli altri. Ciò che vediamo a Gaza è doloroso. Mi fa male tutto il corpo. Potremmo pensare di poter guardare bambini e bambine di quattro anni uccisi da una bomba o ricoverati in ospedale e pensare che non siano affari nostri.

Non sono affari nostri, ma fate attenzione: i prossimi bambini di quattro o cinque anni saranno nostri. Guardo i miei figli, Maria, Marius e Valentina, ogni mattina da quando è iniziato l'incubo a Gaza. E ho tanta paura... Forse questa immagine sembra molto lontana da dove viviamo ora. E forse vi state chiedendo cosa possiamo fare".

Guardiola ha poi raccontato una favola per cercare di esprimere i suoi sentimenti in merito alla guerra nella Striscia di Gaza: "Mi viene in mente una storia. Una foresta è in fiamme. Tutti gli animali sono terrorizzati, indifesi. Ma un uccellino vola avanti e indietro verso il mare, portando gocce d'acqua nel suo piccolo becco. Un serpente ride e chiede: 'Perché, fratello? Non spegnerai mai il fuoco'. Il povero uccello risponde: 'Sì, lo so'. 'Allora perché lo fai ancora e ancora?', chiede ancora il serpente. 'Sto solo facendo la mia parte', risponde l'uccello per l'ultima volta. Sa che non fermerà il fuoco, ma si rifiuta di non fare nulla. In un mondo che spesso ci dice che siamo troppo piccoli per fare la differenza, questa storia mi ricorda che il potere di una persona non sta nelle dimensioni, ma nella scelta. Nel farsi vedere, nel rifiutarsi di tacere o di rimanere fermi quando è più importante".

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