Ivanisenya è l’unico calciatore ucraino ancora in Russia: per i connazionali è un traditore

La guerra in Ucraina ha avuto effetti profondi anche sul mondo dello sport e del calcio. Molti giocatori e allenatori ucraini hanno lasciato immediatamente la Russia, reagendo all’invasione del loro Paese; tra questi Yaroslav Rakitskiy, ex Zenit San Pietroburgo, Artem Polyarus e la leggenda Andriy Voronin, che ha abbandonato la Dinamo Mosca. Tutti, tranne uno: Dmytro Ivanisenya.
Il centrocampista trentenne, all’epoca al Samara, ha scelto di restare e continuare la sua carriera in Russia, scatenando l’ira dei tifosi e dei media ucraini, che lo hanno rapidamente bollato come 'traditore'. Inizialmente, un suo collaboratore aveva spiegato che il club chiedeva una cifra elevata per interrompere il contratto, ma la motivazione non ha convinto nessuno, soprattutto dopo che la FIFA aveva facilitato le rescissioni per gli ucraini.
La vicenda si è riaccesa nel 2024, quando Ivanisenya ha ottenuto la cittadinanza russa. Un passaggio amministrativo utile al suo club per rispettare i limiti sui giocatori stranieri. La stampa ucraina lo ha descritto come 'l’ostaggio dei russi' e ha bollato la scelta come la massima forma di tradimento. Il calciatore, spesso infortunato continua a giocare regolarmente in campionato e in Coppa di Russia. Un caso simile è quello di Anatoliy Tymoshchuk, rimasto nello staff dello Zenit senza però assumere la cittadinanza russa.
