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Pallone d'Oro a Dembele, il tecnico che lo ha lanciato tra i Pro: "Gli serviva l'ambiente giusto"

Pallone d'Oro a Dembele, il tecnico che lo ha lanciato tra i Pro: "Gli serviva l'ambiente giusto"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
ieri alle 14:12Calcio estero
di Gaetano Mocciaro

Ousmane Dembélé è il Pallone d'Oro 2025. Prevedibile, guardando alla stagione 2024/25, molto meno guardando la carriera del francese, che a Barcellona aveva performato ampiamente al di sotto delle aspettative. L'attaccante è il classico esempio di come l'ambiente giusto e le persone giuste al momento giusto possano cambiare la direzione della tua carriera. Ai microfoni di Tuttomercatoweb è intervenuto il suo ex allenatore, Philippe Montanier. Tecnico che lo ha fatto esordire in Ligue 1. 60 anni, Montanier nella sua carriera ha lanciato altri grandi giocatori, come Antoine Griezmann alla Real Sociedad. Ecco le sue parole:

Dembélé è il Pallone d'Oro 2025. Ha vinto il favorito anche se come sempre non mancano i detrattori. C'era chi voleva Lamine Yamal vincitore
"Il Pallone d'Oro a Dembélé è la logica conclusione di una stagione per lui fantastica all'interno di una squadra che ha vinto tutto. Vittoria assolutamente legittima, con tutto il rispetto per Yamal. Erano i due giocatori migliori, ma la differenza l'hanno fatta i titoli. E Dembélé ha contribuito a vincere quello più importante di tutti, la Champions League".

A Barcellona sembrava un giocatore perso, Parigi lo ha rivitalizzato
"Il club giusto, l'ambiente giusto, fa la differenza. E le persone che lo compongono fanno la differenza. Ousmane ha avuto la fortuna di trovare nella sua strada Luis Enrique, che ha creato un gruppo eccezionale, che ti mette nelle condizioni di rendere al meglio. Quando tutto gira è più facile. Poi Ousmane ci ha messo il resto, le sue qualità sono state esaltate".

Nessuno si sarebbe mai aspettato fino a un anno fa che Dembélé potesse vincere il Pallone d'Oro prima di Mbappé
"Tanti grandi giocatori non hanno mai vinto il Pallone d'Oro, alla fine incide tanto la squadra in cui ti trovi in quel momento. Dembélé col PSG ha vinto quel che non è riuscito a vincere Mbappé. Quello che pesa di più è la Champions, quando non ci sono i Mondiali. Mbappé sotto questo aspetto è stato sfortunato. Ma credo che Kylian abbia ancora tutto il tempo per rifarsi: le sue doti non si discutono e gioca in un grandissimo club che può metterlo nelle condizioni di vincere tutto. Il Pallone d'Oro è poi una conseguenza".

Lei ha allenato Dembélé a Rennes. Che ricordi ha di lui?
"Aveva 17 anni, enormi margini di miglioramento. Giocava nella squadra amatoriale, aveva numeri incredibili e l'ho aggregato se pur giovanissimo con la prima squadra. Si vedeva davvero che poteva fare una grande strada. Ovviamente non potevo prevedere che potesse diventare Pallone d'Oro ma mi ero accorto di avere tra le mani un grande talento, non a caso dopo poco era già titolare della squadra. Per il resto ha avuto il merito di crescere, di imparare e migliorarsi. Fino ad arrivare al punto più alto della carriera".

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