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Belgio-Italia, Vandereycken: "Diavoli rossi senza difetti. Hazard l'ho lanciato io a 17 anni"

ESCLUSIVA TMW - Belgio-Italia, Vandereycken: "Diavoli rossi senza difetti. Hazard l'ho lanciato io a 17 anni"TUTTO mercato WEB
© foto di Uefa/Image Sport
venerdì 2 luglio 2021, 11:00Euro 2020
di Gaetano Mocciaro

È il grande giorno di Belgio-Italia, con le due squadre che si contendono a Monaco di Baviera un biglietto per le semifinali. Ai microfoni di Tuttomercatoweb è intervenuto René Vandereycken, ex ct dei Diables rouges e giocatore di quella nazionale che arrivò seconda a Euro 1980. Fu suo il gol del momentaneo pareggio contro la Germania nella finale poi persa per 2-1. Noto al pubblico italiano anche per i suoi trascorsi al Genoa, Vandereycken ci dice la sua sulla sfida di stasera:

René Vandereycken, il Belgio è favorito per la vittoria finale del torneo?
"Non direi, ci sono tanti candidati ancora, fra cui l'Italia. Certo, c'è la sorpresa della Francia eliminata, soprattutto nel modo. Belgio e Italia sono due squadre allo stesso livello, deciderà la giocata e dipenderà dalla disponibilità di De Bruyne e Hazard da una parte e quella di Chiellini dall'altra. Sarà bello il duello fra lo juventino e Lukaku...".

Dove l'Italia rischia maggiormente?
"Difesa italiana è un po' come la difesa del Belgio, con i giocatori che hanno bisogno di difendere tutti insieme in un modo compatto. Bonucci e Chiellini non sono i più veloci ma loro insieme possono giocare veramente bene e i pochi gol subiti lo dimostrano. Però possono diventare un punto debole dal momento che Spinazzola spinge troppo e Chiellini rischia di dover rincorrere gli avversari".

Cosa le piace maggiormente del Belgio?
"La squadra gioca bene, magari in modo meno spettacolare rispetto a un paio di anni fa ma i giocatori sono più maturi e leggono bene le partite. Possono giocare in modo compatto, stare in difesa e poi davanti con innescare Lukaku e colpire. È una squadra che può segnare in ogni momento e non c'è bisogno di giocare sempre al massimo, questo è il punto forte".

Punti deboli?
"Difficile trovarne e in ogni caso non vorrei nemmeno svelarli (ride, ndr)".

Il centrocampo forse non è al meglio, visto il rientro dall'infortunio
"Witsel non è al 100% non è una cosa che farà la differenza, perché anche al 90% è molto forte. E in alternativa ci sono giocatori forti come Dendoncker, anche se non è allo stesso livello".

Quanto sarà importante per l'Italia usare le fasce per mettere in difficoltà la difesa belga?
"Può essere sicuramente un'arma. Dell'Italia mi piace moltissimo Chiesa, secondo me può scalzare Berardi che per quanto bravo ho l'impressione che sia meno fresco in questo momento".

Può reggere il paragone tra questo Belgio-Italia e quello del 2016?
"No, ogni partita fa storia a sé. Il Belgio oggi ha maggiore esperienza e la cabala lascia il tempo che trova".

Questo Belgio sembra essere nel pieno della maturità: Euro 2020 e Qatar 2022 l'occasione per vincere un trofeo. Ma a che punto il movimento calcistico sta preparando il ricambio generazionale?
"C'è gente interessante, ma credo che debba andare all'estero e misurarsi con tornei di livello più alto se vogliono sperare di arrivare ai livelli di Witsel e De Bruyne. Penso a un giocatore come Lokonga, ad esempio. Certamente nel caso del Belgio è difficile ripetere una generazione simile, considerato che siamo un Paese piccolo".

Lei ha allenato il Belgio dal 2005 al 2009, appena prima che la golden era si manifestasse in tutto il suo splendore
"Sono contento di aver avuto la possibilità di allenare giocatori che all'epoca erano sconosciuti ai più e che oggi sono delle stelle internazionali. Hazard ha esordito in Nazionale con me che non era nemmeno maggiorenne. Vertonghen all'Ajax non giocava ed era stato mandato al Waalwijk. Anche Witsel ha esordito con me. È bello aver lavorato con loro, non gli ho insegnato tanto perché da commissario tecnico è impossibile ma vedere questi giocatori che sono ora delle stelle e aver fissato record di presenze col Belgio mi inorgoglisce".

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