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TMW - Marani: "La vittoria dell'Italia può essere uno spartiacque come quella dell'82"

TMW - Marani: "La vittoria dell'Italia può essere uno spartiacque come quella dell'82"TUTTO mercato WEB
martedì 13 luglio 2021, 11:58Euro 2020
di Tommaso Maschio
fonte Claudia Marrone

Il presidente della Fondazione Museo del Calcio Matteo Marani ha parlato oggi a margine dell'inaugurazione della sala dedicata alla vittoria dell'Europeo da parte dell'Italia di Mancini: “Durante il percorso abbiamo chiesto ai giocatori di mettere da parte le loro maglie per poter allestire una sala nuova dopo l’Europeo vinto. Sono le maglie vestite in queste sette meravigliose gare e credo che ieri Draghi abbia sintetizzato nel modo migliore quello che è stata la nostra Nazionale. Oltre a questa sala abbiamo illuminato in azzurro il museo nei giorni scorsi e lo faremo ancora come ringraziamento per quello che hanno fatto anche al di là del calcio. Credo che questa vittoria sia molto importante, ci sono vittorie sparti acqua che hanno cambiato non solo il calcio, ma anche tutto il paese. La vittoria dell’82 non è stata solo di calcio e sport, perché ha segnato la fine degli anni di piombo e l’inizio di un periodo più leggero. Credo che questa vittoria sia molto importante per il movimento che ha molti difetti, che spesso non nasconde neanche, ma ha anche un seguito, un amore , specialmente la Nazionale, che lo accompagna in maniera straordinaria. L’altra sera ci sono stati più di 20 milioni di spettatori a tifare l’Italia e chi non capisce questo seguito popolare probabilmente si è chiuso in una torre d’avorio e non capisce la realtà".

Tre anni fa in pochi credevano in un successo simile dopo la delusione del Mondiale
“Penso che nel 2018 nessuno di noi poteva immaginare questo trionfo. Eravamo fuori dal Mondiale dopo 60 anni, c’era depressione e in molti pensavano che l’Italia del calcio non potesse ripartite, anche perché i nostri in questi anni non hanno vinto nulla pur spendendo molto. C’è stato un solo uomo che ci ha creduto ed è Roberto Mancini. Ci ha creduto nonostante tutto, a dispetto di tutti, ha detto fin dall’inizio che avrebbe vinto e ha fatto scelte di rottura. Fra i tanti meriti che ha il ct c’è il coraggio, ha premiato il talento, ha fatto giocare giocatori giovani, basti pensare alla convocazione di Zaniolo quando nessuno lo conosceva, ha giocato con tre trequartisti in squadra e con un centrocampo tecnico e non fisico. I dubbi all’inizio c’erano e invece ha avuto ragione”.

L'Italia può essere la locomotiva dello sport azzurro?
“C’è un movimento sportivo generale, c’è talento fra i giovani e c’è una classe dirigente che dà spazio al talento finalmente. Vorrei che questo talento fosse altrettanto distribuito anche nel mondo del lavoro e dell’università. Dobbiamo trarre qualcosa di più alto da questa vittoria sportiva”.

Come è stato questo mese del Museo?
“C’è stato un mese molto bello ed emozionante. C’è un gruppo molto unito in profondità e l’abbiamo visto. Qui al museo anche il mese è stato molto intenso con tantissimi visitatori, famiglie, ragazzi da tutta Italia e non solo. Stiamo cercando di far diventare il Museo un punto di riferimento per l’Italia e ovviamente per Firenze. Io sono grato a Costacurta per aver donato la sua maglia del ‘94. Lui è l’uomo che ha scelto Mancini e quindi oggi è una giornata ancor più di festa

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