È ancora Napoli-Juve, ma questa volta è caos sudamericani. In Spagna, intanto, rinviano due gare

Un anno fa, di questi tempi, Juventus-Napoli fu la partita della discordia. Questa volta, almeno, Agnelli e De Laurentiis sono sullo stesso fronte, pur con le dovute differenze: quello di chi deve fare i conti con le follie della FIFA, che se ne frega della salute dei calciatori e sforna maratone improponibili nel bel mezzo della stagione. La vicenda è nota: i tempi di rientro dei sudamericani, a ridosso del prossimo turno di campionato, rendono quasi impossibile il loro impiego in campo. Un problema che interessa diverse squadre in Serie A e che però ha in Napoli-Juventus, in programma sabato alle 18, una tra le gare più problematiche. Le due società, questa volta in sintonia, lavorano da giorni a un charter per recuperare almeno i colombiani (Ospina da un lato, Cuadrado dall'altro), ma la certezza circa la loro disponibilità la si avrà soltanto a ridosso della partita. Quanto agli altri sudamericani di Allegri, una Juve tutta italiana o almeno europea diventa far di necessità virtù: alternative non ve ne sono.

Senza considerare, fronte Napoli, che Ospina non sarà comunque a disposizione per la trasferta di Leicester. Gli azzurri, almeno, si consolano con Osimhen, che potrà giocare dopo l'accoglimento del ricorso; a Torino invece torna McKennie, bisogna capire con che stato d'animo dopo la rumorosa cacciata dalla nazionale. Mal comune mezzo gaudio? Mica tanto, perché a confortare ben poco è il paragone impietoso con la Spagna, dove due partite sono state rinviate esattamente per lo stesso problema. Si direbbero più furbi.