L’assenza di Brozovic non può bastare a spiegare questa Inter

Una sconfitta, col Sassuolo, e due pareggi, con Torino e Fiorentina. A quali potremmo aggiungere la complicatissima vittoria sull’Empoli in Coppa Italia. Quando Brozo non c’è l’Inter non balla e anzi, fa dannatamente fatica a portare a casa punti e risultati. Da settimane si parla del croato come unico e ver insostituibile della rosa e giocatore per il quale non esiste un alter ego nello spogliatoio. Ed è vero, come testimoniato dal campo. Ma il complicato momento del’Inter non può essere sintetizzato solo così. Il croato, regista e metronomo della squadra, ha un peso specifico all’interno delle dinamiche di gioco di Simone Inzaghi. Che a lui si è affidato e che mai lo ha tenuto fuori, quando disponibile. Ma per sua stessa ammissione, dopo l’1-1 contro la Fiorentina, “qualche responsabilità ce l’ho io”. E una di queste sembra riguardare proprio Brozovic. O meglio, il non Brozovic. La colpa di Inzaghi, se vogliamo trovarne una, è forse proprio quella di non aver saputo creare un’Inter indipendente dalle sue geometrie. Un’Inter in grado di cambiare stile in questi piccoli momenti di necessità. Anche se in fondo, l’alibi Brozovic non può spiegare proprio tutto di questo momento.
Nelle ultime 7 partite, col croato in campo 4 volte, l’Inter ha portato a casa solo 7 punti. Perdendo 2 volte. Non propriamente una media punti da Scudetto. Una frenata decisa, inaspettata, per una squadra che al netto dell’eliminazione Champions ha avuto la forza di andare a vincere ad Anfield. E così le analisi vanno avanti e probabilmente ci ha pensato D’Ambrosio a dare una chiave di lettura: “Serve ritrovare entusiasmo e serenità, quelle che avevamo a inizio stagione”. Entusiasmo e serenità che derivavano da un’estate di rivoluzione, in cui le aspettative si erano gioco forza abbassate. Poi via via, vittoria dopo vittoria, i dubbi avevano lasciato spazio alle previsioni di seconda stella, salvo poi tornare prepotentemente fuori oggi. Perché l’Inter non è più padrona del proprio destino, è legata ai risultati e agli errori eventuali di altre squadre. E questo a livello mentale può davvero spostare gli equilibri. Può davvero, come dice D’Ambrosio, portare ad una mancanza di serenità che, nel calcio come nel mondo, rende tutto un po’ più complicato.
