Sarà impossibile cancellare la Svezia. Ma è meglio non riviverla

Con qualche mese di ritardo sul previsto causa pandemia, è tempo di qualificazioni mondiali. Quattro anni fa è stato toccato il punto più basso della storia della Nazionale. Il pareggio con la Svezia era, se possibile, peggio anche del mancato raggiungimento della fase finale del Mondiale 1958, quando a escluderci ci aveva pensato l'Irlanda del Nord, con un 2-1 a Belfast che aveva permesso agli albionici di raggiungere la Svezia, nella prima vittoria del Brasile dall'istituzione della Coppa del Mondo.
Ora è di nuovo Irlanda del Nord. Sulla carta non ci sarebbe davvero grande margine per le sorprese. L'Italia arriva da una serie infinita di risultati utili, raggiunta anche contro grandi nazionali, come l'Olanda oppure il Portogallo. Qualcosa è cambiato rispetto ad anni fa ed è un peccato che l'estate scorsa non ci sia stato spazio per un Europeo atteso come le Notti Magiche.
Sarà lo stesso per il Mondiale qatariota. A dicembre, verso il Natale, in un mondo differente come quello arabo, finito nel mirino delle critiche per le violazioni dei diritti umani, con tantissimi morti. Per noi è la vetrina che ci vogliamo riprendere, per il Mondo potrà essere il primo vero evento dopo una pandemia globale che, speriamo, dovrebbe finire entro quella data. Magari nel giro di qualche mese. Forse stavamo meglio quando la Svezia ci eliminava a San Siro, con quello 0-0 che grida ancora vendetta. Ma meglio non riviverla.
