La maglia del Genoa - Il classico, la tradizione, lo stile e il Boca Juniors

Il DJ Carlo Carletto Nicoletti, nostro storico collaboratore (autore e produttore della WebSerie GoalCar lanciata proprio dal nostro network), ci presenta e ci racconta aneddoti, curiosità e particolari inediti sulle maglie da gioco, palloni, scarpe e tanto altro ancora che hanno fatto e continuano a fare la storia del calcio non solo italiano.
Ho avuto modo, qualche mese fa, di trascorrere una settimana di lavoro a Genova. Nemmeno a farlo apposta tutto la staff lavorativo era composto da tifosi del Genoa. Hanno cominciato a farmi vedere video della gradinata, a raccontarmi aneddoti e per concludere in bellezza mi hanno fatto ascoltare non so quante volte il successo di Bresh “Guasto d’amore” (non vedo l’ora di poterla ascoltare dal vivo al Ferraris), diventato un momento iconico prima di ogni partita casalinga del Genoa. Aggiungo anche che qualche anno fa, in ritiro con la Fiorentina, mi ritrovai a chiacchierare con un simpaticissimo Thomas Skuhravý, leggenda genoana degli anni ’90 insieme a Pato Aguilera e al mister Osvaldo Bagnoli. Tutti protagonisti della splendida notte di Liverpool del 1992. Tutto questo per dirvi che volente o nolente mi sono appassionato all’universo Genoa tanto da rimanere totalmente affascinato dal docu film che potete trovare su Prime.
Scusate questa piccola premessa, ma doverosa per spiegarvi il mio approccio alle quattro maglie del Genoa di quest’anno, a mio avviso una più bella dell’altra. Il binomio Kappa/Genoa funziona e anche benissimo. L’anno scorso la presentazione a sorpresa a metà stagione della riedizione di una fortunata
maglietta di fine anni ’90, quest’anno la ciliegina sulla torta, anzi varie ciliegine.
Partiamo dalla prima maglia, la classica rosso blu: "La maglia ’24/’25 si distingue per il design pulito, con linee essenziali e moderne. Tra le novità spicca il colletto girocollo che aggiunge un tocco di contemporaneità e comfort, mantenendo un profilo elegante e raffinato. La tonalità di rosso scuro si ispira alle ragioni del cuore: un omaggio ad alcune delle maglie più iconiche e rappresentative del Grifone. Autentici pezzi cult nell’immaginario collettivo, come il modello adottato per festeggiare il centenario".
Per quanto riguarda la seconda maglia: “La maglia si distingue per il suo design elegante: è prevalentemente bianca, con dettagli in rosso e blu lungo le spalle e i fianchi. Il tema dominante è il celebre “Gallinaccio”, che torna a campeggiare su una divisa ufficiale del Genoa CFC dopo oltre 40 anni. Questo stemma, tra i più popolari nella storia del club, venne utilizzato sulle divise a inizio anni Ottanta e, da allora, è stato “adottato” a furor di popolo dai supporter che lo sfoggiano su caschi, bandiere, sciarpe, adesivi e murales. Lo stemma rappresenta una delle molteplici incarnazioni artistiche del Grifone, simbolo mitologico del club e della città di Genova, nell’articolazione di una delle sue più apprezzate espressioni in forma stilizzata. Sul retro del colletto è visibile la scritta elitaria “DALL’INIZIO, PER SEMPRE”, l’utilizzo di questo stemma è il risultato della collaborazione con Fabrizio Pianetti, esercente genovese e “genoano DOC”, per l’utilizzo del marchio “Questione di Feeling” che in questi anni ha permesso a questo format di continuare a propagarsi e vivere di luce propria".
Passiamo quindi alla terza maglia: "Anche in questa occasione, Kappa e Genoa CFC rinnovano il loro impegno nel valorizzare il kit attraverso la predilezione per lo storytelling, lanciando una campagna video esclusiva: “The Golden Dark side of Genoa”. Questo progetto celebra sia la nuova terza maglia, sia il tessuto urbano e la multiculturalità della città. Per la realizzazione del lancio è stato coinvolto un team di professionisti, che ha potuto contare sulla collaudata creatività di No Panic Agency e sulla film company 010, ben radicata nel territorio e di scena nel 2023 alla mostra internazionale d’arte cinematografica a Venezia, così come su Simone Mariano e dal fotografo Andrea Bianchera, entrambi noti nell’ambito della produzione di shooting fotografici/videoclip musicali e nella scena trap, che hanno saputo catturare l’anima vibrante e unica di Genova. Il risultato è un’opera visiva che esalta l’identità del club e della città, ponendo in risalto alcuni dei simboli e luoghi più suggestivi del capoluogo ligure.
La colonna sonora scelta per accompagnare la campagna è “Genovarabe”, un brano del gruppo rap guidato da Helmi Sa7bi, che mantiene una continuità con il video della terza maglia presentata lo scorso anno. Questa scelta concorre a sottolineare ulteriormente la fusione di culture che caratterizza Genova, un tema dominante nel video, esaltato dalle riprese effettuate nei vicoli e dalla presenza di volti e ambientazioni poli rappresentative.
A legare la nuova campagna a quella precedente è anche la protagonista, che ritorna per condurre gli spettatori nell’atmosfera affascinante quanto sfuggente dei caruggi. Quest’anno, il suo look è radicalmente cambiato: il biondo platino del caschetto crea il contrasto con lo stile dark che sfoggiava nel video “The Golden Dark side of Genoa”. Questo dualismo riflette l’archetipo centrale della collezione, che gioca sui contrasti cromatici tra oro e nero, simboli di luce e oscurità, elementi legati a doppio filo nella caratterizzazione della città. L’oro è valorizzato da dettagli esclusivi, come le collane con il logo del Grifone, che arricchiscono il video nell’emblema della correlazione tra squadra e città.
Il progetto ha visto inoltre la partecipazione di due realtà importanti che operano sul territorio. La cooperativa sociale il CESTO–Spazio Comune ha ospitato la produzione ai Giardini Luzzati per le riprese e la base organizzativa. Il centro di solidarietà CEIS, i cui ideali si fondano sull’inclusione e il supporto educativo, ha portato sul set tre ragazzi del team CEIS Genova Sport, fissando un altro fulcro tra progetto e comunità locale. Un simbolo di identità, inclusione e orgoglio per la città di Genova: il Third kit rappresenta l’impegno del Genoa CFC e di Kappa® nel promuovere la contaminazione tra culture e linguaggi, la connessione con il territorio e la straordinaria vivacità del movimento musicale indigeno".
Ma la vera chicca di quest’anno è la quarta maglia, una bellissima sorpresa: “Il design celebra le radici di un sentimento popolare diffuso nella comunità genoana e nella città della lanterna: il legame affettivo con il Boca Juniors. A cementare ancora di più il tema in oggetto la location del MEI, Museo dell’Emigrazione Italiana, dove oggi si è tenuta la conferenza di presentazione. Una scelta fortemente simbolica, che pone al centro del racconto non solo la maglia, ma anche una storia di emigrazione, appartenenza e identità che unisce Genova e Buenos Aires, il Genoa e il Boca Juniors. La nuova divisa celebra il 120° anniversario del club degli “Xeneizes”, uno dei più titolati del mondo, fondato nel quartiere La Boca da emigrati genovesi. Il lancio avviene in un anno significativo anche per il centenario della canzone “Ma se ghe penso”, struggente inno all’emigrazione e al desiderio di ritorno alla terra d’origine. La connessione rivive nei colori della nuova divisa: blu navy con fascia centrale e dettagli gialli, come tributo ai colori iconici del club argentino. Immancabile, sul petto, il Grifone, simbolo della genovesità e dell’orgoglio rossoblù. Un altro richiamo è contemplato sul retro, sotto il colletto: la scritta “ZENEIXI”, versione genovese di “Xeneizes”. Il colletto ispirato alla polo, firma stilistica di Kappa®, distingue la jersey dal classicismo di altre maglie, aggiungendo un dettaglio unico. Tradizioni comuni e addentellati storici sono stati valorizzati dai calciatori che hanno indossato le due maglie negli anni, da Boselli a Burdisso, da Figueroa a Palacio, da Perotti a Roncaglia. Il collegamento travalica il romanzo della narrazione calcistica, richiamando aspetti culturali e una ‘fratellanza’
cullata dalle ondate migratorie che, nei primi del ‘900, portarono migliaia di liguri e genovesi a insediarsi nel quartiere della Boca, nella capitale argentina e nel Paese".
A Genova e al Genoa non lo ammetteranno mai, ma io sono convinto che a Buenos Aires i tifosi del Boca faranno una sottoscrizione popolare per far disegnare ai genoani la loro prossima maglietta.
